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Riconoscersi, per essere antagonisti

Come tutti quelli con un origine proletaria ho subito il fascino della borghesia.

Il parlar forbito, il saper vestire, il saper stare in società. Quando vedo un film di 007, o uno con Sordi che fa il signore, penso sempre alla mia inadeguatezza in certe situazioni

Alla mia età ancora sogno di essere interrogato in matematica o latino e fare scena muta.

Devo faticare a rendermi conto di appartenere ad un altra cultura, non meno potente, e spesso antagonista, che è fatta di un altro sapere, ed esserne orgoglioso.

Tutta la società, il sistema di potere culturale ed economico, ti mette al margine, non ti riconosce nulla se ti vede incompatibile e non addomesticabile. Questo voleva dire Satie quando disse: “non basta rifiutare la Legion d’Onore, bisogna non meritarsela“.

E questo voleva dire Marx quando disse: “proletari di tutto il mondo, unitevi“.

Riconoscetevi, così come si riconosce un notaio con un cardiochirurgo quando stanno, travestiti, alla sagra del baccalà.

E mo torno leggere Tex…

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