Contro la crisi di civiltà del capitalismo, per il riscatto di una generazione tradita, è tempo di CAMBIARE ROTTA!
Si è svolta domenica 11 aprile nei locali del laboratorio Acrobax di Roma l’assemblea nazionale per delegazioni “Vento che non smette di soffiare, oceani interi da conquistare” che, come rete nazionale Noi Restiamo, abbiamo promosso partendo dall’esigenza di riscatto maturata dentro l’emergenza pandemica che tuttora ci attanaglia.
Il covid-19 ha reso evidenti i limiti intrinseci al modello di sviluppo dominante in occidente che nemmeno le teste d’uovo della borghesia oggi negano, salvo poi proporre come soluzione un accentuarsi delle stesse politiche fallimentari inseguite finora.
Come abbiamo avuto modo di scrivere nelle prime settimane in cui l’epidemia si diffondeva nel nostro paese: il coronavirus è il cigno nero del capitalismo che rimette in discussione lo stato di cose presenti, dimostrando che quella in cui ci hanno costretto a vivere non è l’unica realtà possibile.
Crediamo che questo evento storico abbia aperto una frattura che dobbiamo saper cogliere qui e ora ponendo al centro della nostra azione una prospettiva altra per l’Umanità intera, e che questa debba essere quella Comunista.
Non si tratta di mettere il carro davanti ai buoi, ovvero di credere che una forzatura soggettiva possa determinare il processo storico – tanto più per quello che oggi esprime il movimento di classe nel nostro paese – quanto piuttosto esplicitare una prospettiva imprescindibile da qui in avanti lavorando sulla maturazione delle contraddizioni.
Abbiamo così lanciato un appello a ragionare assieme i caratteri di una soggettività giovanile comunista con l’ambizione di costruire lo strumento d’intervento adeguato ad agire nella realtà, senza però che questa lo trascini nella degradazione degli approcci miopi e sterili, del “basismo” tanto quando quelli della mera testimonianza identitaria.
La strategia elaborata è stata quella di lavorare sulla contraddizione tra lo sviluppo delle forze produttive e i rapporti sociali di produzione dominanti, contraddizione che si manifesta oggi come discrepanza tra le aspettative e realtà. Declinando questo divario in quattro ambiti d’intervento principali:
1) Il mondo della formazione e della ricerca, ambito privilegiato di battaglia diretta contro il sistema di pensiero dominante;
2) Le contraddizioni materiali, risultato dei processi di riorganizzazione internazionale del mercato del lavoro e della costruzione del polo imperialista dell’Unione Europea, che stanno producendo una gravissima crisi di prospettive per le fasce giovanili, con particolare gravità sulla componente femminile;
3) La lotta ambientalista e lo sviluppo della contraddizione tra capitale e natura, una sfida non più procrastinabile che ha visto negli ultimi anni crescere un attivismo giovanile purtroppo spesso sussunto dalle classi dominanti per i propri fini;
3) La battaglia ideologica e culturale, indispensabile per un rafforzamento delle ragioni dei comunisti e precondizione per un’emancipazione reale dal pensiero dominante in grado di produrre una concezione di mondo alternativa.
Il superamento dell’esperienza di “Noi Restiamo” e l’allargamento delle relazioni intraprese nella costruzione di un soggetto politico più generale ci ha richiesto anche un superamento del nome stesso, dato che quello era il prodotto di una lotta particolare contro l’emigrazione giovanile forzata. Si è dunque deciso il nuovo nome “Cambiare Rotta – organizzazione giovanile comunista“.
Non cambiano invece le caratteristiche che da sempre ci contraddistinguono nel lavorare oltre che sulla nostra soggettività anche in funzione di rafforzamento del movimento di classe internazionalista indipendente e fuori dalla subalternità ideologica del capitale.
Dunque prosegue e si rafforza la sinergia con la Rete dei Comunisti, l’intervento nelle scuole superiori con OSA e l’internità nel sindacalismo conflittuale e metropolitano come nelle sperimentazioni di rappresentanza politica degli interessi del nostro blocco sociale di riferimento.
Infine, l’assemblea ha da subito individuato temi, campagne e iniziative di mobilitazione con un programma semestrale che ci vedrà attivi su tutti e quattro gli ambiti di lavoro individuati, inoltre, si è espressa l’intenzione di promuovere un confronto aperto sulle forme e gli spazi di una moderna ipotesi comunista nel nostro Paese.
Contro la crisi di civiltà del capitalismo, per il riscatto di una generazione tradita, l’organizzazione è scelta, ragione e forza. Avanti tutta, ci sono oceani interi da conquistare!
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