Benjamin Netanyahu, primo ministro di Israele, non eletto perché non ha la maggioranza in parlamento ed è in carica solo per inerzia, è prima di tutto un fascista. Ma come, direte, può un ebreo essere fascista?
Netanyahu dimostra che è possibile, come è possibile per qualsiasi politicante di qualsiasi paese, nessuno ha l’immunità.
Netanyahu è un reazionario fascista e non solo perché afferma con le bombe l’apartheid di Israele verso i palestinesi, che considera una razza inferiore. Non solo è un fascista perché è stato o è alleato con Trump, i fascisti ucraini, Orban, Bolsonaro, il regime colombiano, con ogni potere reazionario nel mondo.
Netanyahu è fascista perché è anche nemico degli israeliani ebrei che non sono d’accordo con lui, che intimidisce, aggredisce, accusa di antisemitismo. Per Netanyahu gli ebrei che rifiutano il Ku Klux Klan e i pogrom dei coloni contro gli arabi sono nemici della patria, antisemiti dunque.
Netanyahu, come tutti i fascisti, usa il patriottismo per affermare i peggiori interessi dei ricchi e dei padroni del suo paese; ed è anche un ladro, perché è accusato di corruzione e sporchi affari.
Netanyahu ha dunque tutta la convenienza personale a fare una guerra di sterminio per evitare guai giudiziari.
Netanyahu è un terrorista dichiarato, un criminale assassino di bambini che dovrebbe essere sottoposto a processo presso la Corte de L’Aia. Ma Israele considera quella corte antisemita, così come l’Onu, di cui rifiuta di rispettare ogni risoluzione, perché tanto gli USA pongono il veto su qualsiasi misura che colpisca i suoi crimini.
Netanyahu è un fascista, ladro, assassino impunito, che non ha neppure la maggioranza del suo paese, ma che deve la sua impunità ai governanti democratici degli Stati Uniti e dell’Unione Europea, che sostengono Israele contro il popolo palestinese sempre e comunque, quali che siano l’ingiustizia, la violenza, i massacri da legittimare.
Sono gli sporchi interessi di affari e potere delle classi dirigenti di Europa e Stati Uniti che mantengono al potere criminali come Netanyahu. Sono figli di puttana, ma sono i nostri figli di puttana, disse una volta Kissinger, spiegando perché gli USA sostenessero i peggiori mascalzoni del mondo. E Draghi non ha forse detto, riferendosi ad Erdogan: sono dittatori con cui bisogna a fare accordi.
Vale anche e di più per Netanyahu, che non è formalmente un dittatore, ma che ha ucciso migliaia di palestinesi per conservare il suo potere e per tutelare gli sporchi interessi dell’Occidente, che ricambia i favori.
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romanoni.aureli
netaniau è un criminale assassino dei peggiori è il srcondo hitler