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Il Reddito di cittadinanza va esteso non criminalizzato

Chi percepisce il reddito di cittadinanza pur avendo barche o Ferrari è un nemico del popolo. Non semplicemente uno che sbaglia, ma letteralmente un nostro nemico: permette a chi vuole distruggere questo strumento di avere una potente arma di propaganda e di far passare il messaggio che, in fondo, i beneficiari sono un po’ tutti “furbetti”;

Le modifiche al reddito apportate dalla Legge di Bilancio del Governo Draghi vanno nella direzione della criminalizzazione dei beneficiari della misura. L’antropologia di fondo è che chi usufruisce dello strumento è un fannullone e/o un “furbetto”.

Ad esempio, d’ora in poi si perderà diritto al reddito al secondo rifiuto di un’offerta di lavoro, non più nel raggio di 250km, ma su tutto il territorio nazionale.

1) Così sembra che i beneficiari del reddito abbiano ricevuto millemila offerte e le abbiano rifiutate perché preferiscono starsene su un divano: ecco rafforzata l’idea del percettore di reddito come fannullone.

2) Dato che la realtà finora è quella di Centri per l’Impiego che non hanno offerto alcun lavoro (o quasi) che senso ha questa modifica? Rafforzare nell’opinione pubblica l’idea iniziale: il percettore di reddito come fannullone, che va “costretto” ad alzarsi dal divano e a correre a lavorare.

Il linguaggio dei media è quello di solito in uso quando si parla di lotta alla mafia: “maxi-retata” scrivono oggi in tanti. L’associazione che facciamo subito è, ad esempio, per lo spaccio di droga.

Provate a googlare e ne avrete conferma: “retata” è un termine che si usa spessissimo per operazioni contro la criminalità organizzata. L’utilizzo del linguaggio non è indifferente. In questo caso serve benissimo allo scopo di criminalizzare il reddito di cittadinanza.

  • L’aver aumentato i controlli sulle domande esponenzialmente – ben 14 volte in 2 anni secondo quanto affermato da Open – non è un male in sé, figurarsi. Solo che viviamo al tempo in cui l’Agenzia delle Entrate è sotto dimensionata e difficilmente riesce a contrastare con efficacia i fenomeni di evasione fiscale. L’Ispettorato del Lavoro è sotto organico e di anno in anno diminuiscono i controlli su aziende che, stando ai dati dell’ente, violano spesso e volentieri le norme previste. Insomma, possibile che più controlli ci siano solo sul reddito di cittadinanza, mentre lavoro nero, mancanza di rispetto delle norme su sicurezza e salute, evasione fiscale e contributiva, ecc., non li controlla nessuno?
  • Un tagliando al reddito di cittadinanza era necessario. Ma poi la direzione da prendere doveva essere opposta a quella scelta dal governo Draghi. C’è bisogno di allargare il sostegno, visto che nell’anno della pandemia abbiamo avuto 1 milione di poveri in più. Bisogna eliminare il criterio per cui occorre avere la cittadinanza da ben 10 anni per poter usufruire del reddito di cittadinanza per i migranti. E bisogna aumentare gli assegni per le famiglie numerose.

Di tutto questo non c’è traccia nella Legge di Bilancio.

*Portavoce nazionale di Potere al Popolo

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