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Il Pd è una Dc scadente

Il filosofo Umberto Galimberti è un liberal conservatore, firma di prestigio del quotidiano di John Elkann, che solo nell’Italia squilibrata a destra di oggi può apparire di sinistra.

Per questo difficilmente persone come noi che, tenacemente e controcorrente, si considerano comunisti possono concordare con lui. Tuttavia bisogna sempre tenere conto della massima del generale DeGaulle: anche un orologio fermo due volte al giorno segna l’ora giusta.

In una trasmissione di La7 Galimberti ha affermato: Il PD è una DC scadente.

Definizione davvero perfetta, anche se il suo autore l’ha espressa per difendere Matteo Renzi contro Enrico Letta, cioè nella speranza di avere una DC per noi ancora peggiore.

Al di là delle motivazioni, comunque resta la validità del giudizio su un partito che ha scelto Renzi e poi lo ha scartato non per contenuti politici, ma per pure ragioni di potere. Da democristiano tra democristiani. Un partito di centrodestra scadente che occupa però il campo della sinistra e che le impedisce di esistere.

Questo è il problema vero che dobbiamo cogliere dalla definizione di Galimberti, giusta suo malgrado: in Italia c’é un grande bisogno di ricostruire ed affermare la sinistra, ma questo lo si potrà fare solo contro il PD, scadente o efficiente che sia.

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