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Riflessioni a margine del congresso Usb

Dopo aver fatto scorpacciate di emozioni nei 3 congressi dell’USB ai quali ho avuto la meravigliosa possibilità di partecipare,in silenzio come mio solito, restituisco tutto l’ossigeno che questa esperienza mi ha donato.

Scrivo.

In questi ultimi 3 giorni sono entrata nei porti, nelle acciaierie, nei magazzini della logistica,ho ricordato le dita delle mani di una donna che ha lavorato per anni facendo le pulizie,  piegate dall’artrosi e corrose dagli acidi utilizzati, ho rivissuto il senso di perdizione nelle esperienze dei lavoratori che si sono rivolti ai Compagni dello sportello Slang, in quella merda so come ci si sente.

Sono entrata nei campi con i braccianti,li ho visti sporchi di fango ma lustri di resistenza e dignità , ho guardato nei vertiginosi abissi del Mediterraneo da un barcone,insieme ad un numero indefinito di esseri umani, migranti.

Ho sorvolato le occupazioni, dove ci sono  donne, uomini, bambini che non abitano più nelle loro case ma nelle loro lotte.

Ho pianto, ho riso, ho chinato il capo al cospetto del ricordo di valorosi compagni e compagne , lavoratori e lavoratrici ormai in viaggio senza ritorno, e ho ascoltato con ammirazione le parole di agitatori storici che hanno trascorso la vita sulle barricate cavalcando conflitti.

Ho ascoltato le grida della classe operaia, degli studenti, di mamma Africa, e mi sono entrate sotto la pelle.

Si è urlata la grande dignità della resistente Palestina.

Ho sentito mia, perché è anche mia, la sensibilità di chi ha a cuore la tutela della vita degli animali.

La mia coscienza si è inchinata nel sentire il nome di chi da anni fa sindacato con umiltà e in silenzio.

Mi chiedo, come si fa ad essere giovani senza ubriacarsi di tutto questo?

La lotta di classe è un atto necessario, farne a meno vuol dire vagare in aridi spazi.

Mi sono sentita a casa, mi sento a casa, l’USB mi ha insegnato tanto, mi insegna tanto, mi scuote continuamente.

La lotta di classe si fa in basso, tra gli ultimi, sulla vetta ci devono arrivare i lavoratori, gli sfruttati, gli emarginati ai piedi del monte ci resta chi ha il compito di attutire la caduta ed incoraggiare la salita.

Ieri era lunedì lunedì e mi sono svegliata presto, perché il conflitto è Proletario e l’odio di classe dorme poco.

* Esecutivo provinciale Federazione di Frosinone, Sede di Cassino

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1 Commento


  • Pasquale

    E’ il manifesto di un nuovo sindacato. Un sindacato che si fa ‘Lotta di classe’. Un sindacato internazionalista che dovrà crescere e assumere la difesa e la tutela di tutti quei lavoratori ormai senza rappresentanza, che dialogherà con le altre associazioni sindacali d’Europa. Un sindacato che saprà spazzare il germe malefico della borghesia che si è infiltrato nel mondo sindacale inquinando le istanze e i diritti degli operai e di tutto il proletariato. Un sindacato che sia capace di unire di nuovo lavoratori, disoccupati, studenti e tutti gli ultimi e indifesi sotto la bandiera del lavoro vero, per avviare una nuova stagione di lotte contro il capitalismo disumano e criminale.

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