Anni fa quando in Italia c’era il PCI, la sinistra era forte e nemmeno il più sfrontato dei padroni avrebbe osato parlare di poveri e disoccupati come di parassiti e fannulloni, l’anticomunismo era robaccia di estrema destra.
Non tutti gli anticomunisti erano fascisti, ma prima o poi si trovavano a fianco del partito neofascista, il MSI del fucilatore di partigiani Giorgio Almirante.
Allora in Italia era acquisito che i comunisti fossero una forza fondante della democrazia costituzionale, costruita con il sacrificio dei partigiani e della guerra di liberazione dal nazifascismo. E che il MSI fosse una formazione neofascista , permessa solo per le passività e le complicità nello stato.
Così come in Europa nessuno metteva in dubbio il ruolo fondamentale dell’Unione Sovietica nella sconfitta del nazismo.
Poi, con il crollo dell’URSS e il trionfo del liberismo, l’anticomunismo è diventato ideologia dominante nell’Occidente capitalista. Si doveva affermare un modello economico e sociale fondato sul mercato, il privato ed il profitto, pertanto il pubblico e l’eguaglianza dovevamo essere bollati come mostruosità comuniste.
E l’anticomunismo sdoganò il neofascismo. Da noi il primo in questa opera fu proprio Silvio Berlusconi , che nel 1993 sostenne Fini, segretario di un MSI ancora
non mascherato, a sindaco di Roma.
Pochi anni fa il Parlamento Europeo ha votato l’equiparazione tra comunismo e nazismo; e questo ha legittimato il ritorno in campo in Europa del fascismo e del razzismo, ovviamente mascherati da patriottismo nazionalista e da difesa delle frontiere.
Thomas Mann aveva già spiegato tutto questo negli anni trenta del secolo scorso, quando aveva affermato che chi equipara comunismo e fascismo, in realtà odia solo il comunismo e prima o poi sceglie il fascismo.
E ora la nostra Repubblica liberista e euroatlantica in guerra con la Russia ha i fascisti al governo.
È ridicolo e penoso lo scandalo dei cosiddetti democratici per le celebrazioni neofasciste di La Russa e Rauti, complice Giorgia Meloni, silente come sempre Sergio Mattarella.
Cosa volete che facciano i fascisti che ora sono ufficialmente nel palazzo? Legittimano se stessi ed il proprio passato.
Così, mentre la stampa e l‘intellettualità compiacente fanno uso ed abuso del politicamente corretto, con termini come “destra radicale”, “identitaria”, “sovranista”, così mentre il palazzo mostra la paura servile di usare la parola fascista, i fascisti al governo rivendicano ed esaltano il proprio passato. Per legittimarlo nel presente.
È l’anticomunismo che ci ha portato a tutto questo e chi non lo riconosce è destinato ad essere complice e oggetto degli sberleffi del neofascismo. E allora le foibe?
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Pasquale
Bene compagno Cremaschi. Come al solito lucido e schietto nelle analisi. Senza fronzoli e giri di parole.
Manlio Padovan
Non fu Berlusconi a sdoganare il fascismo.
Venne la democrazia…cristiana; meglio: cattolica ed è noto come si parlasse di “comitato d’affari DC” con il quale dobbiamo ancora fare i conti ma del quale cominciano ad arrivare al pettine della Storia le sue turpitudini come la infantilizzazione del popolo attraverso la scuola, la censura, la sudditanza alla chiesa, la disponibilità ai favori di parte; ma anche con la cancellazione dalla memoria collettiva dei crimini fascisti e dei criminali fascisti. Perché il regime della DC era il fascismo ammodernato. È nota la protezione accordata a famosi criminali di guerra che mai sono stati consegnati ai paesi che li hanno richiesti per giudicarne le atrocità commesse contro inermi civili; e tanto atroci furono quegli atti che perfino i nostri alleati tedeschi protestarono presso le autorità italiane per le efferatezze dei nostri militari contro civili inermi…ma noi li proteggemmo. La DC insabbiò tutto. Così lo Stato continuò ad essere in mano al vecchio regime, ed ecco allora la famosa amnistia generale che ripristinò l’eterno fascismo italiano: amnistia fatta per andare al potere, ben sapendo però che il Vaticano e gli Usa mai lo avrebbero consentito…fino ad Aldo Moro. Come se nulla fosse stato. E nulla fu, tanto che il codice penale che abbiamo ancora oggi, dicono gli esperti, è fondamentalmente il famigerato codice Rocco scritto dal fascismo. Fu così che si dette fiato alla formazione delle moderne organizzazioni fasciste o, detto altrimenti, ai neofascismi di oggi fino a portarli al governo con Tambroni oppure abbracciandoli platealmente in piazza come fece il mafioso Giulio Andreotti nel 1953 con il criminale fascista Rodolfo Graziani in quel di Arcinazzo; e ancora oggi c’è chi, in tutta tranquillità, costruisce impunemente mausolei e quant’altro vuole, in onore dei criminali fascisti. Non passò per la mente di combattere il fascismo; né, tantomeno, la considerazione che il fascismo si combatte perseguendo la laicità dello Stato e delle sue istituzioni in modo serio e non come fanno i pagliacci; si combatte con la Storia, si combatte con la cultura, si combatte con una politica seria che tenga in forte considerazione la scuola che è ciò che non si faceva prima della guerra visto che la riforma Gentile fu una riforma classista ed è ciò che non si è fatto dopo la guerra e ancora non si fa oggi per continuare nell’eterno fascismo italiano: una scuola in cui gli insegnanti vengono ogni giorno di più vilipesi nella dignità e degradati nel prestigio, una scuola che ogni anno ha il problema delle cattedre scoperte cui oggi si aggiunge quello degli edifici fatiscenti. La conseguenza fu che la politica si impegnò con molta determinazione e serietà a distruggere quanto di buono potevamo avere e a spianare la strada ai migliori criminali del paese organizzati e non…vedi proprio Berlusconi; imbroglioni d’ogni specie che fossero o no del suo giro: evasori fiscali, palazzinari, ovini d’ogni lana, bagarozzi d’ogni ordine e cittadinanza, inquinatori, concussori, Sacra Corona Unita…e disunita, ecc. ecc.., creando per loro le condizioni e le occasioni opportune affinché potessero, volendolo, arrivare fino alle più alte cariche dello Stato.
Siamo in presenza, chiaramente che più chiaramente non si può, dell’eterno “fascismo italiano” denunciato da Carlo Levi nel suo “Cristo”; già all’attenzione di Umberto Eco; già dichiarato da Gobetti l’autobiografia della nazione.
Casa ci si può attendere da ministri quali Valditara e Sangiuliano?
Un popolo profondamente cattolico non può essere che fascista.
Siamo un paese fascista e sarebbe troppo semplice attendersi come prova le camicie nere o il saluto a mano stesa o il passo dell’oca!
Bernardi Sergio
Anni fa quando in Italia c’era il PCI, la sinistra era forte e nemmeno il più sfrontato dei padroni avrebbe osato parlare di poveri e disoccupati come di parassiti e fannulloni, l’anticomunismo era robaccia di estrema destra.
Non tutti gli anticomunisti erano fascisti, ma prima o poi si trovavano a fianco del partito neofascista, il MSI del fucilatore di partigiani Giorgio Almirante.
Allora in Italia era acquisito che i comunisti fossero una forza fondante della democrazia costituzionale, costruita con il sacrificio dei partigiani e della guerra di liberazione dal nazifascismo.
— “Non in Veneto, non so altrove.
Le formazioni “moderate”, di pianura, non sono andate oltre qualche attentato ad obiettivi strategici, come i treni.
E te lo dice un parente del grande comandante Masaccio (PdA), che rifulge anche sul piano militare.
Nel circondario dei nostri paesi, ha creato una zona franca, durante l’ultima settimana di guerra.
Non conosco nulla di paragonabile altrove, nella mia regione.
Invece, le formazioni comuniste, la guerra partigiana l’hanno fatta davvero: no comment!!
Tuttavia, l’anima violenta ed autoritaria, dei comunisti staliniani, si è manifestata pienamente e nel peggiore dei modi, lasciando un solco di rancore nella popolazione che non li ha protetti, ma subiti.
Per essere sicuro di inferocire la guerriglia, il PCI ha iniettato i reduci fanatici e sanguinari della guerra di Spagna.
Il PCI di Togliatti, quello della RealPolitik, ha simulato, opportunisticamente, la sua moderazione rivoluzionaria ed egemonica, per essere omologato come idoneo a cogestire il potere , in un regime democratico.
In Veneto l’hanno capito benissimo ed il PCI ha germinato poche realtà geografiche, quantitativamente importanti, solo attorno ad importanti insediamenti industriali.
Il resto del gregge veneto ha seguito docilmente il clero e, da noi, più che altrove, il PNF si è riciclato nella DC, con il minimo possibile, di ritocchi d’immagine, non parliamo di uomini e di ideologia.—”
E che il MSI fosse una formazione neofascista , permessa solo per le passività e le complicità nello stato.
Così come in Europa nessuno metteva in dubbio il ruolo fondamentale dell’Unione Sovietica nella sconfitta del nazismo.
Poi, con il crollo dell’URSS e il trionfo del liberismo,( *) l’anticomunismo è diventato ideologia dominante nell’Occidente capitalista. Si doveva affermare un modello economico e sociale fondato sul mercato, il privato ed il profitto, pertanto il pubblico e l’eguaglianza dovevamo essere bollati come mostruosità comuniste.
–“(*) Io lo chiamo consumismo, così chi ci legge fa meno fatica a seguirci.
Troppo onore conferire una dignità culturale, a questa gigantesca abbuffata di consumi, spesso inutili.
Preferire adottare le categorie analitiche sperimentate per lo spaccio di droga.—”
E l’anticomunismo sdoganò il neofascismo. Da noi il primo in questa opera fu proprio Silvio Berlusconi, che nel 1993 sostenne Fini, segretario di un MSI ancora non mascherato, a sindaco di Roma.
— “Tu parli della storia raccontata nei libri, dei, presuntuosi, addetti ai lavori.
La pancia del mio Veneto non ha mai smesso di essere fascista (senza il neo) e lo è ancora.—”
Pochi anni fa il Parlamento Europeo ha votato l’equiparazione tra comunismo e nazismo; e questo ha legittimato il ritorno in campo in Europa del fascismo e del razzismo, ovviamente mascherati da patriottismo nazionalista e da difesa delle frontiere.
Thomas Mann aveva già spiegato tutto questo negli anni trenta del secolo scorso, quando aveva affermato che chi equipara comunismo e fascismo, in realtà odia solo il comunismo e prima o poi sceglie il fascismo.
–“Trovo corretto equiparare il comunismo al fascismo, sul piano ideologico, per quanto riguarda l’uso della violenza, senza limite alcuno, sia per la conquista del potere, sia per garantire, nel tempo, l’egemonia.—”
E ora la nostra Repubblica liberista e euroatlantica in guerra con la Russia ha i fascisti al governo.
È ridicolo e penoso lo scandalo dei cosiddetti democratici per le celebrazioni neofasciste di La Russa e Rauti, complice Giorgia Meloni, silente come sempre Sergio Mattarella.
Cosa volete che facciano i fascisti che ora sono ufficialmente nel palazzo? Legittimano se stessi ed il proprio passato.
Così, mentre la stampa e l‘intellettualità compiacente fanno uso ed abuso del politicamente corretto, con termini come “destra radicale”, “identitaria”, “sovranista”, così mentre il palazzo mostra la paura servile di usare la parola fascista, i fascisti al governo rivendicano ed esaltano il proprio passato. Per legittimarlo nel presente.
È l’anticomunismo che ci ha portato a tutto questo e chi non lo riconosce è destinato ad essere complice e oggetto degli sberleffi del neofascismo. E allora le foibe?
–“Questo è il più tragico degli errori, della comunicazione “antifascista”!!!
Litigare su chi è stato più cattivo, che stupidaggine totale.
Chi ha sofferto di più?
Quantitativamente, non c’è dubbio, il comunismo ha provocato molti più morti del nazifascismo.
Visto che siamo focalizzarti sull’Ucraina, la solo tragedia dell’Holodomor, da sola, arriva quasi ad eguagliare i morti ebrei.
Vincere questa graduatoria, di chi ha sofferto di più e viceversa è un esercizio demenziale, che non porta a nulla di utile.
Che comoda scorciatoia l’antisemitismo della Meloni!!!
Mussolini non era certo antisemita.
La sua musa ispiratrice, come apprendista politico ed ideologo, è stata l’ebrea Margherita Sarfatti.
Il virile duce, ha dovuto staccarsi dalle sue tette materne, quando si vide costretto ad andare, femmineamente, sposo ad Adolf.
L’antisemitismo, in Italia, aveva le sue radici in Vaticano, soprattutto, non nel popolo, salvo qualche area ristretta, di stretta coabitazione.
Il collaborazionismo, nella persecuzione, più che da una matrice razzista, fu motivato da sordido opportunismo, l’attrattiva di un compenso economico, per esempio.
La guerra come mezzo per farsi valere, nella competizione tra le nazioni
Mussolini si è speso, con successo, per promuovere l’entrata in guerra, nella prima guerra mondiale.
Poi, è salito al potere, promettendone, esplicitamente, una seconda.
Chiese alle femmine italiane di figliargli gli 8 milioni di italiani, i quali, da lui equipaggiati con “gli 8 milioni di bajonette” si immolarono nella seconda, con una puntualità e coerenza indiscutibili.
La verità è questa: siamo un popolo di psicolabili.
Ora ci hanno convinto “democraticamente” ad entrare in una terza, guerra mondiale.
Sì, lo so, qualcuno recalcitra, pare che siamo addirittura la maggioranza, ma i fascisti (intendo anche quelli del PD, i più zelanti!!) si fanno beffe della volontà popolare.
E la chiamano democrazia…–“
Vito
Finiamola con questa storia del fascismo e del comunismo in un era dove in Italia abbiamo circa 80 basi americane, dove ci sono custodite circa 200 testate nucleare americane, dove c’è un concordato da rispettare e firmato come la NATO, dove non si muove foglia se non con l’ausilio dell’Europa e dell’America, dove una situazione critica amministrativa ha fatto debiti con l’Europa di milioni di miliardi, dove siamo costretti ad accettare l’elemosina dell’Europa per sopravvivere, dove siamo circondati da nazioni che aderiscano alla NATO.
E’ solo da pazzi nostalgici e fanatici da ambedue le parti, pensare che in Italia possa ritornare il fascismo come ai tempi di Mussolini.
Oggi al governo c’è una destra, vero, ma una destra democratica alla stessa maniera del PCI che in fondo è stato tramutato nel tempo e nei tempi in Partito Democratico.
Per cui questo pericolo è solo fantasia di quei fanatici che vivono del passato e che vuole cancellare anche la storia dell’Italia.
Infine devo dire anche che siamo abituati a vedere solo ed esclusivamente le malefatte di un governo o di un personaggio.
Nei primi 20 anni il regime ha trasformato l’Italia portando dalle stalle alle stelle, io abito a Bari e devo dire che è un bellissima città con un lungomare più lungo d’Europa grazie a quel regime.
Questo certamente non giustifica il resto del comportamento sanguinoso avuto con le leggi razziste, ma ogni tanto bisogna ricordarlo.
Redazione Roma
Infatti non ci preoccupa il fascismo del passato ma quello nel presente
Pasquale
Fuori la testa dalla sabbia…ora o mai più.
R.P.
Commenti piú brevi, per favore. R.P. Luzern