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Una mina si aggira per l’Europa

L’attacco di guerra al gasdotto North Stream, perché tale è, ha avuto poca attenzione politica come ha avuto  poco interesse mediatico, anzi quando l’8 febbraio scorso Seymour Hersh ha pubblicato che l’attentato è stato organizzato ed effettuato dal governo USA ponendo le mine a giugno scorso durante le esercitazioni NATO BALTOPS 22 davanti l’isola danese di Bornholm, tale indagine è stata ignorata dai grandi mass-media.

Anche la Commissione europea si è detta indisponibile all’indagine dell’attentato, che è l’unica conclusione condivisa e pubblica, perché sarebbe propria solo dei governi tedesco, svedese e danese, evidenziando come sia materia di indagine non solo spinosa, ma che mina interessi enormi, quindi meglio mantenere un interesse bassissimo.

La notizia sul New York Times del 7 marzo che l’attentato sia stato effettuato da un gruppo filo ucraino ha avuto un’eco sui media main-stream molto più sostenuta, ma al contempo il governo clown-nazista ucraino si è affrettato a smentire, evidentemente perché attende dalla Germania importanti armamenti che rischiano di essere negati dopo queste ultime rivelazioni.

Per capire cosa succede è necessario fare alcune premesse.

La prima premessa è che, a fronte del “ritornello”  ipocrita per cui “c’è un aggredito e un aggressore” è necessario ribadire come i governi siano cosa diversa dai popoli da loro comandati, tanto più che il governo clown-nazista è da nove anni che perseguita tutte le minoranze linguistiche ucraine (russi, romeni, ungheresi, rom, eccetera) e come è dal 2014 che bombarda la popolazione civile del Donbass: non ci sono governi “santi” e governi “criminali”, ma vi è uno scontro geo-politico globale.

Questa ultima affermazione mi permette di chiarire come in Ucraina siano in corso tre guerre.

La prima guerra è del governo russo contro quello clown-nazista ucraino, da rimarcare, perché quest’ultimo non sta difendendo la “democrazia” ma sta perpetuando una strategia razzista che subisce tutto il popolo ucraino, qualsiasi lingua parli, da qualsiasi parte sia schierato e chiunque muoia, anche i soldati mandati massicciamente a farsi massacrare.

La seconda guerra è quella del governo statunitense contro quello russo, fase attuale di una guerra egemonica che procede da trenta anni con lo scopo di mantenere l’egemonia politica ed economica yankee sul mondo (ex Yugoslavia, Afghanistan, Libia, Iraq, Libia, eccetera).

La terza guerra, collegata ma distinta dalla seconda, è del governo Yankee contro i governi e i popoli europei, sia per mantenerne la soggezione politica, sia per estrarne ricchezza con il trasferimento negli USA di industrie e fondi finanziari.

L’aggressione militare al North Stream 2 ha appunto questo scopo, funzionale alla terza guerra degli yankee.

L’attentato, un termine riduttivo per la distruzione del North Stream, è però una mina vagante, perché ha non solo distrutto una struttura strategica energetica europea, ma è per l’appunto un atto di guerra, a cui i governi europei dovrebbero rispondere specularmente.

Ciò non avviene perché i leader europei, tramite la NATO, sono stati selezionati proprio perché il dominus yankee non sia mai messo in discussione, anche a scapito degli interessi dei popoli europei.

Il servilismo dei governi europei è perciò un vulnus che la informazione main-stream assolutamente rimuove, perché similmente selezionata verso il dominus.

Denunciare ufficialmente che è stato il governo USA a distruggere il North Stream significherebbe metterlo sotto accusa sino al punto di rompere le relazioni a cominciare dall’associazione criminale NATO: è perciò necessario nascondere la notizia dell’aggressione di guerra al North Stream.

Il governo USA è ben cosciente di questo pericolo, e fino ad ora aveva contato sul servilismo ed il silenzio dei governi europei nonché della stampa main-stream, ma dopo le rivelazioni di Seymour Hersh si è reso conto che tale notizia è una mina vagante che può scoppiare e far salire a livelli inaspettati le proteste dei popoli europei, specialmente se le conseguenze economiche si fanno più pressanti mettendo in grave difficolta i leader atlantisti.

E’ perciò diventato urgente costruire una narrazione alternativa e destabilizzante.

La falsa notizia di un attentato al North Stream di un gruppo filo ucraino  è perciò stata implementata senza uno straccio di prova per fare confusione e  creare narrazioni contrastanti, notizia non credibile perché se fossero stati gli ucraini avrebbero iniziato col distruggere il gasdotto che passa per il territorio da loro controllato e che è ancora funzionante, notizia costruita premettendo che non c’è il coinvolgimento del governo clown-nazista, come se l’attentato fosse stato fatto da “volontari” ucraini “sotto il naso” della NATO, quindi non c’è un colpevole preciso e di alto livello con cui recriminare.

Peccato che per attuare la distruzione del North Stream è stato necessario l’intervento di personale militare, di molto esplosivo e di mezzi di alta preparazione e tecnica: infatti, anche se non ce ne sono prove, sia l’affondamento della Moskva che l’esplosione sul ponte di Crimea vanno attribuiti ad una regia (e a personale) di alto livello che solo USA o Gran Bretagna potevano fornire.

La divulgazione del supposto attentato ad opera di un misterioso gruppo ucraino è arrivata il giorno successivo all’incontro a Washington tra Biden e Olaf Scholtz, evento dalla strana coincidenza: Biden ha reso noto e ha concordato con il leader tedesco questa falsa notizia per nascondere le responsabilità? Come diceva Andreotti “a pensar male si fa peccato, ma ci si avvicina alla verità”, e se fosse proprio così darebbe la caratura miserevole dei politici europei.

Quello che si è implementato con le ultime rivelazioni del 7 marzo è però un’attenzione assolutamente non desiderata sull’attentato ora veicolata anche nei circuiti main-stream con la possibilità di ulteriori sviluppi, infatti Seymour Hersh ha annunciato un nuovo intervento nel merito per la prossima settimana.

Il ruolo dei pacifisti è perciò farsi propagandisti di questo attentato tra la popolazione  e delle sue conseguenze, sapendo delle “resistenze” atlantiste anche in certa sinistra, non solo italiana, visto l’ostruzionismo, se non peggio, verso Sahra Wagenknecht nella Linke.

 * partigiano della pace, sezione Anpi-Trullo Magliana

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