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Dopo Genova… Firenze. Parigi è meno lontana

Anche a Firenze, come a Genova, una manifestazione grande, combattiva, plurale, OPERAIA. E quindi in questo caso siamo sul terreno dell’uguaglianza.
Veniamo alla differenza.
A colpo d’occhio, Firenze, appariva più una articolazione di soggettività politiche che sociali, collettivi, centri sociali, partiti della sinistra rispetto le “categorie” presenti a Genova: lavoratori pubblici, studenti, precari di tutte le latitudini , migranti, occupanti di case ecc
I portuali genovesi sono partiti da un “particolare” cioè dal blocco del traffico di armi per costruire un immaginario di pace sotto l’egemonia del punto di vista di classe.
GKN, al contrario, ha messo al centro un elemento più politico, l’insorgenza, che ha in qualche modo “oscurato” il tema del lavoro, della difesa del posto di lavoro, della perdita degli asset strategici nell’economia italiana pur sapendo parlare alla sinistra più articolata.
Poco importano le differenze, poco importa definire chi sia il migliore, ora bisogna tifare per una ricomposizione dei due paradigmi perché tutti e due:
1) rappresentano una ripresa di conflitto operaio, un conflitto che sa evocare elementi di “mito” che sa esprimere, in qualche modo, un’egemonia operaia.
2) dicono che in quel percorso lì non c’è proprio posto per la CGIL e i sindacati filopadronali. Oggi girava la voce che alcuni pullman con iscritti alla CGIL siano arrivati alla manifestazione e poi dirottati altrove (le bandiere di Landini erano effettivamente molto poche).
3) indicano l’alternativa, la buona pratica, da adottare per difendere e contrattaccare nel mondo del lavoro. Il conflitto radicale, senza se e senza ma, altro che gli inciuci con la Meloni.
Le due manifestazioni ci dicono che c’è bisogno di un nuovo protagonismo operaio per dare un’idea di come portare il paese fuori dalla crisi e fuori dal capitalismo. Che occorre mettere assieme il blocco sociale che faccia lotte esemplari, che ricomponga  gli strati sociali non capitalisti.
Siamo consapevoli che il cambiamento può darsi solo se il sindacato sa fare coraggiosamente e coerentemente il suo lavoro, ma … oltre al sindacato di classe ci vuole anche il partito operaio che sappia per davvero indicare i passi giusti per insorgere.
Dopo Genova, oggi è arrivata anche Firenze, Parigi è meno lontana.

*Usb

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