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“Gli economisti, i sacerdoti della menzogna”

Nel capitolo I abbiamo visto come gli Stati Uniti, che hanno più del doppio della popolazione della Russia, formino probabilmente il 33 per cento in meno di ingegneri rispetto a quest’ultima. […]

Oggi tra gli studenti americani, solo il 7,2 per cento studia Ingegneria, il che ci lascia ipotizzare una fuga sociale interna di cervelli: verso il diritto, la finanza e le scuole di economia e commercio, tutti settori in cui redditi possono essere più alti di quelli dell’ingegneria o della ricerca scientifica. […]

Nel constatare che le persone più istruite spesso hanno un reddito maggiore, questi sapientoni hanno ritenuto che tali redditi misurassero un effettivo contributo all’istruzione, un miglioramento del capitale umano.

Non gli è saltato in mente che gli studi superiori in Diritto, Finanza o Economia e commercio, più che generare un miglioramento delle capacità produttive o addirittura intellettuali degli individui interessati, conferisse loro, proprio in virtù della posizione sociale acquisita, una capacità di predazione superiore della ricchezza prodotta dal sistema.

Riassumiamo: i redditi più alti delle persone con un livello di istruzione maggiore riflettono il fatto che gli avvocati, i banchieri, e molte altre figure che trovano posto nel terziario sono, se in branco, eccellenti predatori.

Ecco dunque l’ultima perversione a cui ha condotto lo sviluppo dell’istruzione: la moltiplicazione dei laureati crea una moltitudine di parassiti.

Se i lettori francesi vogliono prendersi uno spavento e chiedersi perché il loro paese si stia impoverendo, anziché prendersela con i dipendenti pubblici o con gli immigrati, basta che riflettano sul numero di studenti presenti nelle scuole di economia, gestione, contabilità e vendita, passato da 16.000 nel 1980 a 239.000 nel 2021-2022.”

  * da La sconfitta dell’Occidente, Fazi Editore.

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