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Toc toc… c’è qualcuno a sinistra?

Purtroppo in questa mia vita e nelle mie esperienze sindacali e politiche mi ritrovo troppo spesso a verificare che le analisi che insieme a tanti (ma non tutti) avevo fatto di determinate situazioni, si sono poi verificate, a dispetto della stragrande maggioranza che per convinzione o per convenienza, per superficialità o per rassegnazione, navigava sull’onda delle analisi e delle notizie “ufficiali”.

Lo so, la frase “io l’avevo detto” è spocchiosa e un po’ presuntuosa ma spesso corrisponde alla realtà.

A dispetto di chi affermava il contrario, oggi ci troviamo in una situazione che in molti avevamo previsto.

– La pressione di USA e Regno Unito e la volontà di portare cannoni e missili Nato, nata almeno sin dagli anni 2.000, fino ai confini della Russia ha spinto alla guerra.

– L’Ucraina non poteva vincere la guerra e infatti la sta perdendo kmq per kmq, morto per morto, distruzione per distruzione.

– L’Unione Europea, dopo un primo momento di indecisione, ha partecipato attivamente a rifornire l’Ucraina di armi e diffondendo propaganda che parlava chiaramente di vittoria ucraina e di sconfitta dell’invasore.

– Tre anni di guerra, non si sa ancora quanti morti reali, il boicottaggio di USA e Regno Unito di una ipotesi di trattativa nella primavera del 2022, l’aumento dell’intensità del conflitto e la reale ipotesi/rischio di guerra mondiale e nucleare.

– Un’Unione Europea sempre più “agguerrita” con i morti degli altri, invece di tentare e lavorare per la trattativa e la pace è diventata sempre più guerrafondaia, seguendo le politiche antirusse che da sempre contraddistinguono i paesi del nord e dell’est Europa.

– La politica americana di Biden era indirizzata verso tre obiettivi. Isolare e colpire la Russia, dare un forte segnale alla Cina su chi comanda su questo pianeta e indebolire e sottomettere ancor di più l’Unione Europea. I primi due obiettivi sono miseramente falliti e Russia e Cina hanno rafforzato un’alleanza strategica anche con l’appoggio degli altri paesi Brics. L’unico obiettivo raggiunto è quello di indebolire strategicamente ed economicamente l’Unione Europea che deve comprare armi e gas dagli USA a prezzi esorbitanti, sostenere l’Ucraina in guerra e fare a meno del ricco mercato economico russo.

– Ma i presidenti USA cambiano e il Trump attuale è più forte, determinato, spregiudicato e irriverente del precedente mandato. Capisce che la guerra è perduta a meno di un intervento diretto che porterebbe a conseguenze catastrofiche e allora non fa fare altro che una inversione a 180° alla politica americana e abbandona di fatto l’Ucraina guerriera, insulta Zelensky, parla di nuovo con Putin e se ne frega delle lamentele e dei guaiti di un’ Unione Europea sempre più in crisi.

– A Zelensky imporrà la perdita dei territori occupati, il non entrare nella Nato, pesanti “rimborsi” economici per gli aiuti pregressi e la sua uscita di scena.

– Alla Russia offrirà un terzo dell’Ucraina, per adesso un nuovo equilibrio internazionale a patto che rallenti le sue alleanze con Cina e Brics e sicuramente affari da fare insieme.

– Alla Cina non potrà imporre nulla ma sbrigata la questione Ucraina e affidata la “pratica” Palestina a un Israele sempre più spregiudicato, potrà occuparsi a tempo pieno della situazione in estremo oriente.

– Infine, l’Unione Europea sarà costretta da Trump a sostenere l’Ucraina (almeno i 2/3) che dovrà entrare nell’Unione e da essa dovrà essere ricostruita con i propri denari e magari con tante aziende americane. Un impegno economico enorme che si sommerà all’aumento del bilancio della difesa fino a raddoppiare quello attuale, comprando armi soprattutto dagli USA. Il gas russo a buon prezzo ormai lo usano i Cinesi e quel poco che scorrerà nuovamente verso l’Europa sarà a un costo molto maggiore.

– Tutto questo in Europa determinerà un peggioramento enorme delle condizioni economiche che si scaricherà come sempre sulle fasce di popolazione delle classi medie e di quelle più povere.

– Un impoverimento generale ed una inconsistenza palpabile dell’importanza sul piano strategico ed economico mondiale che probabilmente farà emergere ancor di più le forze più reazionarie, di estrema destra e fasciste nel vecchio continente, vista anche l’inconsistenza della ex sinistra europea oggi votata alla guerra e alla difesa di un sistema capitalistico basato sulla supremazia di grandi gruppi economici internazionali, delle banche e della finanza sulla vita di centinaia di milioni di cittadini europei.

In Europa nei prossimi anni, dopo un tentativo di rinverdire e difendere l’Unione che si esaurirà rapidamente, prevarrà il si salvi chi può e ogni Stato penserà a salvaguardare le proprie condizioni. I più deboli, come l’Italia, rischieranno e pagheranno più di altri.

Io non so se tutto ciò è ineluttabile ma di certo per invertire la tendenza in atto ci vogliono idee, atti e soluzioni radicali e straordinarie.

Serve ricostruire rapidamente la sinistra, quella vera, i suoi valori, le sue pratiche. Servono atti coraggiosi, a cominciare dall’uscita dalla Nato e dalla dichiarazione di neutralità che potrebbe aprire nuovi scenari e nuove ipotesi di sviluppo nell’intera area del bacino mediterraneo.

Buona fortuna a tutti noi e specialmente ai più giovani!

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2 Commenti


  • Matteo

    Perché la Russia dovrebbe allentare le sue relazioni con Cina e Brics? Per fidarsi un’altra volta, come negli anni anni ’80-’90, delle promesse dei criminali “americani” e occidentali? La Russia questa guerra l’ha vinta, oltretutto in maniera plateale sotto il punto di vista sia militare che economico. Magari la Russia adesso farà affari con l’amministrazione Trump, ma se smantellasse la sua rete di relazioni internazionali (quelle stesse relazioni che le hanno anche permesso di vincere la guerra, resistendo economicamente) per abbracciare i lestofanti assassini euro-americani commetterebbe un altro errore tragico e spalancherebbe le porte ad un nuovo Eltsin…


  • Gianleonardo

    “Lo so, la frase “io l’avevo detto” è spocchiosa e un po’ presuntuosa ma spesso corrisponde alla realtà.

    A dispetto di chi affermava il contrario, oggi ci troviamo in una situazione che in molti avevamo previsto.”

    Quanto tempo ci vorrà perchè se ne rendano conto anche i nostri “politici” e i nostri professionisti o dilettanti dell’informazione e dell’intrattenimento?

    Quando si decideranno a dire che, soprattutto per la popolazione ucraina (e russa), poteva finire prima e meglio o, per essere più precisi, poteva anche non iniziare?

    Quando vedremo un minimo di autocritica?

    Speriamo in una pace rapida comunque e attrezziamoci per costruire una pace vera e duratura: avremo tutti molto lavoro da fare, ma ne varrà la pena!

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