Tempi sempre più duri per i redditi bassi. I prezzi delle materie prime non accennano a raffreddarsi: da gennaio 2010 a gennaio 2011 la media dei rincari ha sfiorato il 33%. L’Ufficio studi della Confartigianato stima perciò un effetto dirompente sui costi per l’acquisto di beni necessari alla produzione. L’impatto potenziale sarà di 155 miliardi di euro in più in un anno, secondo Confartigianato. E, considerando i singoli materiali, i rialzi sono stellari: cotone +147%, gomma +91,3%, stagno +65,5%, frumento +73%. Quello che gli “artigiani organizzati” non dicono, naturalmente, è che questo aumento do costi sarà ovviamente trasferito su prezzi delle merci finali. Una mossa, è chiaro, che potrebbe anche comportare per loro minori vendite. Ma vediamola soprattutto dal nostro punto di vista: meno potere d’acquisto, meno consumi.
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