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Fukushima. Radioattività alta su fondali oceanici

Alti livelli di materiale radioattivo sono stati rilevati sul fondale del Pacifico, in un tratto di 300 chilometri al largo dell’impianto nucleare di Fukushima Daiichi, nel nord-est del Giappone, danneggiato in seguito al terremoto e allo tsunami dello scorso 11 marzo. A riferirlo è l’agenzia Kyodo News. Il governo ha riferito che materiale radioattivo, fino a diverse centinaia di volte superiore alla norma, è stato rilevati nel tratto di oceano che va dalla prefettura di Miyagi a prefettura di Chiba ed ha avvertito che la contaminazione può pregiudicare la sicurezza dei frutti di mare.

In particolare, il ministero della Scienza giapponese ha rilevato iodio e cesio sul fondale in una dozzina di siti a 15-50 chilometri dalla costa, tra il 9 ed il 14 maggio scorsi. Greenpeace Giappone ha riferito di aver trovato giovedì scorso materiali radioattivi, oltre i limiti ufficiali per il consumo, in 14 dei 21 campioni di prodotti alimentari esaminati, tra cui alghe, crostacei e pesci catturati a 22-60 chilometri.

Hidehiko Nishiyama, portavoce dell’Agenzia per la sicurezza nucleare e industriale, ha più volte detto che il materiale radioattivo rilevato è diluito in modo significativo dal momento che è stato consumato da specie marine. Ma Greenpeace ha ribattuto di aver osservato una riconcentrazione delle sostanze radioattive nel mare e ha chiesto una ricerca a lungo termine.

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