Al termine di una seduta del Consiglio di difesa del governo israeliano, il premier Benyamin Netanyahu ha ribadito che è necessario impedire – anche con la forza, se necessario – che la Flottiglia organizzata da attivisti solidali filo-palestinesi raggiunga nei prossimi giorni Gaza, forzando così il blocco navale israeliano (decretato unilateralmente cinque anni fa da Tel Aviv). Secondo radio Gerusalemme, Netanyahu ha detto ai ministri che alla Flottiglia sarà invece concesso di raggiungere il porto egiziano di el-Arish, nel Sinai settentrionale. L’emittente ha aggiunto che Netanyahu ha ordinato di riesaminare la minaccia lanciata ieri dal suo Ufficio stampa ai giornalisti al seguito della Flottiglia di essere banditi da Israele per 10 anni. Quell’avvertimento, secondo la radio, è stato severamente criticato da diversi ministri ed è adesso oggetto di una revisione.
In aperta polemica col proprio governo, oggi il quotidiano israeliano Haaretz consigliava nel suo editoriale di autorizzare il transito della Flottiglia di attivisti filopalestinesi intenzionati a consegnare questa settimana aiuti umanitari agli abitanti di Gaza. Ieri il premier Benyamin Netanyahu ha confermato che alla Flottiglia sarà impedito di forzare il blocco navale imposto alla Striscia di Gaza, mentre sia le autorità israeliane sia l’ordine dei giornalisti israeliani hanno varato un provvedimento che impedirà ai giornalisti imbarcati della Freedom Flottilla di entrare in Israele per dieci anni. Un problema spinoso, perchè a bordo della nave degli attivisti statunitensi c’è la giornalista israeliana di Ha’aretz Amira Hass e altri corrispondenti di giornali israeliani hanno chiesto di essere imbarcati.
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