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Germania. Merkel a pezzi, battuta in casa sua

È una vittoria netta quanto prevista, quella conquistata oggi dal partito socialdemocratico (Spd) nelle elezioni regionali tedesche in Meclemburgo-Pomerania Anteriore, mentre la cristiano-democratici (Cdu) della cancelliera, Angela Merkel, con il peggior risultato mai ottenuto nel Land, incassa una sonora sconfitta. Ai socialdemocratici, secondo le attuali proiezioni della rete pubblica Zdf, va il 36,1% dei voti, con un aumento rispetto al 2006 del 5,9%. Molto staccata, al 23,3%, la Cdu, in netto calo (- 5,5%) dalle elezioni di cinque anni fa.

Drammatica anche la sconfitta degli alleati di Merkel nel governo nazionale, i liberal-democratici dell’Fdp, che perdono 6,8 punti scivolando al 2,8%, ben al di sotto della soglia di sbarramento del 5%.

Tra i perdenti tiene comunque il partito di estrema destra Npd, che si attesta al 5,8%, un punto e mezzo in meno rispetto al 2006.Nel Land dell’ex Germania socialista (Ddr) la destra radicale, per la seconda volta di seguito in parlamento, sembra solida, anche per le difficili condizioni sociali ed economiche.

Netto il successo dei Verdi, che conquistano l’8,2% delle preferenze, salendo del 4,8% e garantendosi per la prima volta nella loro storia l’ingresso nel parlamentino di Schwerin. Soddisfacente anche il risultato del partito della sinistra radicale Die Linke, lontano dai successi degli anni passati ma comunque in crescita dell’1,5% rispetto al 2006, al 18,3%.

Proprio la Linke potrebbe rendere ancora più bruciante la sconfitta della Cdu: l’attuale governatore socialdemocratico, Erwin Sellering, potrebbe infatti scegliere di governare per i prossimi cinque anni con il partito della sinistra radicale, abbandonando la grande coalizione uscente con la Cdu. Per ora Sellering ha lasciato la partita aperta, dichiarando che si coalizzerà con il partito che permetterà all’Spd di realizzare al meglio il proprio programma.

Preoccupante il dato dell’affluenza – non certo sostenuta dalla diffusa disillusione per le difficoltà economiche -, di poco superiore al 52% e in calo di oltre 18 punti rispetto alle elezioni regionali del 2002. Nonostante i moderati successi ottenuti dalla grande coalizione negli ultimi cinque anni, i problemi del Land – uno dei più poveri e meno popolati della Germania – rimangono scottanti. In Meclemburgo-Pomerania Anteriore la disoccupazione è ancora nettamente sopra la media nazionale, all’11,5%, e l’emorragia di giovani verso l’ovest sembra inarrestabile. A livello nazionale il risultato del Land nell’estremo nordest del Paese mette ancora più sotto pressione la maggioranza della Merkel.

Il super anno elettorale è stato finora catastrofico per la Cdu, che a oggi ha perso tutte e sei le elezioni regionali. E che fra due settimane, il 18 settembre, con tutta probabilità perderà di nuovo anche nel Land della capitale federale, Berlino. All’interno del partito cristiano-democratico e del gemello bavarese, la Csu, sono sempre più numerose e decise le voci che si levano contro Merkel, la cui posizione non è però realmente minacciata da nessun peso massimo interno. Anche l’ennesima debacle dell’Fdp contribuirà a far crescere il nervosismo all’interno della coalizione di centrodestra in una fase molto delicata per il governo Merkel. Mancano infatti poche settimane al 29 settembre, data prevista per il voto sulla riforma del fondo salva-Stati (Efsf), decisa dal vertice dell’eurozona di luglio. Se l’approvazione della legge è scontata – considerato il sì di Spd e Verdi – al momento non è chiaro se Merkel potrà contare su una propria maggioranza autonoma in parlamento.

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