L’eliminazione di 30 mila posti di lavoro per ottenere dal 2013 risparmi sui costi annui per 5 miliardi di dollari, così da aumentare i profitti e spingere al rialzo le quotazioni di borsa. È quanto emerge dal piano di ristrutturazione di Bank of America presentato oggi dal Ceo Brian T. Moynihan, in un incontro con gli investitori. In base al progetto, che inizierà ad essere operativo a partire da ottobre, verrà licenziato più di un decimo del totale dipendenti di BofA (oggi pari a 288 mila unità). La notizia è stata accolta positivamente da Wall Street con un rialzo delle azioni dell’istituto, che dall’inizio dell’anno ha visto quasi dimezzare la sua quotazione in borsa. Bank of America – che vanta asset per 2.260 miliardi di dollari – aveva chiuso il secondo trimestre 2011 con un rosso da record con perdite nette pari a 8,8 mld di dollari, contro un attivo di 3,12 miliardi nello stesso trimestre dell’anno precedente.
A pesare sui bilanci dell’istituto gli sforzi per riassorbire i costi delle operazioni sui mutui immobiliari ereditate da Countrywide. A giugno Bank of America – che vanta asset per 2.260 miliardi di dollari – aveva accettato di pagare un totale di 8,5 miliardi di dollari ad un gruppo di investitori duramente colpiti da perdite sui mutui ipotecari durante la crisi finanziaria globale. All’istituto veniva contestata la scelta, adottata nel corso della crisi, di acquistare per 8 miliardi di dollari il gruppo Countrywide, a sua volta accusato di aver venduto miliardi di dollari di bond legati a mutui ‘spazzaturà.
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