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Caserta. I lavoratori della Soft Lab bloccano l’ingresso all’autostrada

Le lavoratrici e i lavoratori della Soft Lab di Caserta sono senza stipendio da oltre quattro mesi e privi di ogni forma di sussidio. La loro condizione economica e sociale è diventata insostenibile. Ieri in mattinata un corteo determinato e arrabbiato ha bloccato l’ingresso dell’autostrada a Caserta Sud per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulla gravità della situazione, ottenendo finalmente un impegno concreto da parte delle autorità competenti.

Nel pomeriggio, le lavoratrici e i lavoratori sono stati ricevuti dal Prefetto di Caserta, dove l’USB porterà le istanze per una rapida risoluzione della vertenza. L’obiettivo è ottenere risposte certe sui pagamenti non ricevuti e soluzioni concrete per evitare che questa crisi si traduca in ulteriori licenziamenti. L’USB è determinata a fare in modo che le autorità competenti agiscano per far ripartire la vertenza e ristabilire giustizia.

Questa vertenza non riguarda solo le lavoratrici e i lavoratori della Soft Lab, ma deve diventare una questione nazionale. Le difficoltà che stanno vivendo questi lavoratori sono il riflesso di una crisi sistemica che sta investendo l’intero paese. È urgente che le istituzioni, a tutti i livelli, assumano un impegno concreto per garantire la tutela dei posti di lavoro e sostenere soluzioni alternative a vocazione industriale, in grado di offrire un’alternativa lavorativa stabile e duratura, evitando la perdita dei posti di lavoro e la desertificazione industriale del territorio

L’Unione Sindacale di Base esprime la propria profonda preoccupazione per la drammatica situazione che stanno vivendo le 130 lavoratrici e lavoratori della Soft Lab di Caserta, attualmente a rischio di licenziamento. Ancora una volta, sono i lavoratori a pagare il prezzo di una crisi aziendale che non è stata gestita in maniera adeguata, mentre le istituzioni devono assumersi la responsabilità di garantire le necessarie tutele, anche attraverso soluzioni alternative che siano a vocazione industriale, in grado di tutelare i posti di lavoro e la dignità di ogni lavoratore.

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