La polizia belga la notte scorsa ha fatto uso di lacrimogeni ed ha fermato 48 persone durante lo sgombero forzato delle tende che alcuni ‘indignados’ avevano piantato nel Parc Elisabeth di Bruxelles rifiutando la proposta di accamparsi nei locali di una Università HUB (Hogeschool-Universiteit Brussel). Lo hanno riferito gli stessi indignados con messaggi su Twitter. La polizia ha confermato i fermi amministrativi precisando che tutti sono stati rilasciati dopo 12 ore.
Sulla rete dei social network stamani sono comparsi resoconti della notte scorsa nella quale gli stessi leader del raduno degli ‘indignados’ – una settimana a Bruxelles in vista del vertice europeo sulla crisi che si terrà il 17 e 18 ottobre – riferiscono che lo sgombero forzoso è avvenuto dopo una lunga trattativa con la polizia che proibiva gli accampamenti nel Parc Elisabeth, offrendo in cambio la possibilità di accamparsi nei locali dell’Università.
Attorno alla zona di Parc Elisabeth, nella tarda serata sono arrivate decine di camionette della polizia, con reparti di agenti in tenuta antisommossa e unità cinofile. Una responsabile della polizia ha invitato i manifestanti a lasciare il parco, spiegando che i raduni di più di cinque persone erano da considerare illegali e che in ogni caso non era consentito pernottare nel parco.
Secondo quanto riferito dai messaggi e confermato da alcuni giornalisti sul posto, la maggior parte degli oltre 150 ‘indignatì presenti era disposta al trasferimento, un gruppo però ha fatto resistenza passiva ed è stato sgombrato con una carica durante la quale sono stati usati anche gas lacrimogeni. Gli indignados sono stati quindi condotti su alcuni pullman e portati al Commissariato in rue Caserme nel quartiere di Etterbeek.
Secondo un comunicato pubblicato sul sito degli ‘indagnados’ dedicato alla manifestazione, 27 dei 48 fermati sono spagnoli. Nella carica alcuni avrebbero riportato lesioni al cranio, contusioni, morsi di cane e irritazioni agli occhi a causa degli spray al peperoncino usati dalla polizia. Attualmente gli indignati si sono installati nell’Università messa a disposizione dalle autorità municipali ma lamentano «la mancanza delle docce e dei collegamenti internet che erano stati annunciati dalla polizia».
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