Non si ferma negli Stati Uniti la protesta degli ‘indignados’, che ormai unisce i movimenti anti-Wall Street con quelli pacifisti contrari alle azioni militari in Afghanistan e in Iraq. Momenti di tensione si sono avuti in particolare a Washington, dove circa 200 dimostranti hanno cercato di occupare il Museo Nazionale dell’Aria e dello Spazio, per protestare contro una mostra sui droni, i micidiali aerei senza pilota usati dalle forze armate statunitensi.
Alcuni manifestanti – partiti dal quartier generale di Freedom Plaza, a due passi dalla Casa Bianca – sono riusciti a forzare il cordone di agenti schierati davanti l’ingresso del museo e ad entrare, esponendo cartelli e striscioni contro la guerra. Gli agenti sono riusciti a far sgombrare la sala della mostra e a disperdere la folla di manifestanti ricorrendo anche all’uso di spray al peperoncino. Il museo è stato quindi chiuso. Si registra anche un arresto, una ragazza di 19 anni attivista del gruppo anti-guerra ‘Stop the Machinè. Intanto la protesta – partita quattro settimane fa da New York grazie al gruppo ‘Occupy Wall Street’ – viaggia sul web. E grazie al passaparola su Facebook, Twitter e su decine di blog dilaga in tutti gli States: da Los Angeles a San Francisco, da Chicago a Miami, dal Texas all’Oregon.
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