Dopo le cautele della Cina, anche il Giappone si mostra prudente sull’ipotesi di investire nel nuovo European financial stabilty fund, in linea con l’accordo dei leader Ue di mercoledì scorso a Bruxelles. Il premier nipponico Yoshihiko Noda ha detto al Financial Times che vorebbe vedere «sforzi maggiori» da parte dell’Europa «per calmare le preoccupazioni relative alla crisi con un approccio più forte e dettagliato». «Il fuoco non sull’altra sponda del fiume» e «adesso la cosa più importante è assiucrare che no si doffonda in Asia e nell’economia globale», ha detto, dicendosi interessato al fondo rafforzato. Dopo la missione in Cina ieri, il capo del fondo salva-stati Ue Kalsu Regling dovrebbe recarsi in Giappone per cercare investimenti che rafforzino le risorse dell’Efsf. Attualmente Tokyo detiene oltre il 20% dei 10 mld di bond emessi dal fondo.
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