Il 28% di loro ha un lavoro a tempo pieno, la metà sono sposati, la maggior parte vive sotto un tetto e guida una macchina, ma quasi sempre si tratta di un modello datato. È il ritratto dei ‘quasi poveri’, circa cento milioni di persone – un americano su tre – che vivono sotto o appena sopra la soglia di indigenza.
A riportarlo è il New York Times prendendo spunto da uno studio dell’Ufficio del Censimento Usa che verrà pubblicato lunedì. «Le condizioni della popolazione sono peggiori di quanto si immaginasse», ha detto Trudi Renwick, direttore della divisione statistiche sulla povertà commentando i risultati del rapporto, per la prima volta effettuato utilizzando nuovi parametri di riferimento.
Dopo un decennio di crescita zero nei salari e la peggiore crisi economica dai tempi della Grande Recessione, lo studio mostra i numeri del disagio degli americani. Ma non tutti sono d’accordo con i risultati dell’Ufficio del Censimento. Gli scettici criticano soprattutto la definizione di ‘quasi poveri’, che potrebbe suggerire difficoltà economiche maggiori di quelle sofferte realmente. «Il termine evoca livelli di estremo bisogno, persone che non sanno cosa mangiare o sono senza una casa», ha detto Robert Rector, analista per la Heritage Foundation, spiegando che è più corretto indicarli come individui a «basso reddito».
C’è anche chi, come Bruce Meyer, economista dell’università di Chicago, ritiene che ci siano notevoli differenze all’interno della stessa categoria. «Alcuni di loro sono in gravi difficoltà e possono ottenere aiuti dallo stato, come i buoni pasto o la concessione di una casa popolare, altri semplicemente faticano a far quadrare il bilancio, ma non si possono definire ‘poveri’», ha detto Meyer. La maggior parte degli economisti tuttavia, secondo quanto riportato dal Times, ritiene il nuovo studio «coerente» con la reale situazione finanziaria delle famiglie americane.
Un dato è certo, la percentuale di indigenti continua a salire: secondo un altro rapporto circa 20,5 milioni di americani vivono con meno di 5.570 dollari l’anno. Per quanto riguarda invece i ‘quasi poveri’ la scoperta più sorprendente è che il 28% di loro ha un lavoro a tempo pieno.
Phyllis Pendleton per esempio è un’assistente sociale di Washington, possiede una macchina e una casa da 230.000 dollari. La Pendleton e il marito insieme hanno un reddito disponibile netto di 40.000 dollari l’anno, ma secondo il nuovo studio, visto l’elevato costo della vita nella regione, sono vicinissimi alla soglia della povertà. «Ci sono voluti tre anni per risparmiare 3.000 dollari per l’anticipo sulla casa», ha detto la donna spiegando che nonostante le spese superflue siano state ridotte a zero, hanno dovuto contare sugli aiuti pubblici per pagare l’assicurazione sanitaria delle figlie.
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