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Grecia. I conservatori frenano pure Papademos

Nel pieno di una congiuntura economica critica, non soltanto per la Grecia ma per tutta l’Europa, il nuovo premier greco Lucas Papademos si trova oggi per la sua prima visita ufficiale a Bruxelles per incontrare separatamente il presidente della Commissione, Jose Manuel Barroso, il presidente del Consiglio europeo, Herman van Rompuy, ed il presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, per informarli sulle misure economiche adottate dal suo governo per raggiungere gli obiettivi del 2011 e del 2012. La Grecia si aspetta molto da questa visita di Papademos e, soprattutto, spera nell’immediata concessione della sesta tranche da otto miliardi di euro per poter pagare gli stipendi e le pensioni di dicembre, visto che i soldi nelle casse dello Stato basteranno – secondo il ministero delle Finanze – al massimo sino al 15 dicembre. Inoltre, Papademos, dovrà risolvere un altro problema importante, cioè quello che riguarda le garanzie scritte chieste dall’Eurogruppo ai leader dei partiti greci che sostengono il suo governo e del quale il leader di Nea Dimocratia, Antonis Samaras, ha ribadito anche nel fine settimana di non voler assolutamente sentir parlare.

 

Le autorità greche devono assumere «un impegno chiaro ed inequivocabile» in forma scritta per rassicurare tutti partner della zona dell’euro che la Grecia rispetterà gli impegni assunti «qualunque siano gli sviluppi politici». Lo ha detto il portavoce del commissario Ue agli affari monetari Olli Rehn. Oggi il premier greco Papademos avrà un incontro con il presidente della Commissione Barroso:«è la sede più appropriata» per risolvere il prolema, ha osservato il portavoce.

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