Decine di migliaia di giovani sono scesi in piazza oggi a Sana’a contestando la cosiddetta iniziativa del Golfo che ieri è stata firmata dal dittatore Ali Abdullah Saleh a Riad e che nelle intenzioni dei promotori (il Consiglio di cooperazione del Golfo, organismo guidato dall’Arabia Saudita e dagli Emirati) dovrebbe mettere fine alla crisi politica in Yemen.
“I giovani hanno inneggiato slogan contro Saleh – che firmando l’accordo ha ottenuto l’immunità – e chiesto che il presidente yemenita sia incriminato per le vittime della cruenta repressione condotta in questi mesi dalle forze di sicurezza, dalla Guardia repubblicana in particolare” ha detto da Sana’a alla MISNA Sami Al Ashwal, caporedattore del notiziario in lingua francese ‘La voix du Yemen’.
“Questi giovani – ha aggiunto Al Ashwal – non fanno riferimento ai partiti dell’opposizione che anzi contestano, ed hanno intenzione di proseguire le proteste nei prossimi giorni. Purtroppo, come avviene dall’inizio della crisi ci sono vittime: oggi almeno cinque persone sono state uccise da sostenitori di Saleh e altri 84 sono rimasti feriti”.
Entro la fine della giornata l’opposizione potrebbe scegliere un suo potenziale candidato per la guida del prossimo governo di transizione. “Intanto – aggiunge il giornalista yemenita – accanto a chi protesta c’è anche chi festeggia l’addio di Saleh alla presidenza. In particolare, lo sceicco Sadiq Al Ahmar e il generale dissidente Ali Mohsen Al Ahmar la cui divisione da mesi aveva preso le parti dei dimostranti anti-governativi. Proteste e manifestazioni contro l’accordo mediato dal Consiglio di cooperazione del Golfo si sono invece tenute non soltanto a Sana’a ma in tutte le principali città del paese”.
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