Dopo meno di due settimane di una campagna elettorale sotto tono, in Marocco si sono aperti i seggi per le elezioni anticipate. Oltre 13,6 milioni di marocchini (su una popolazione di 33 milioni) si sono iscritti alle liste elettorali per eleggere i 395 membri della Camera dei rappresentanti. Ma la vera posta in gioco è, per tutti i 31 partiti in lizza, la partecipazione al voto, il primo dopo l’adozione della nuova Costituzione voluta per arginare il vento della primavera araba nel regno. I partiti cercano dunque un forte mandato parlamentare per implementare la nuova Carta fondamentale e proseguire sulla via delle riforme, ma il tasso di partecipazione al voto non ha fatto che scendere nelle ultime consultazioni (nel 2007 non ha superato il 37%). E non mancano gli appelli al boicottaggio: ancora ieri, fino a tarda notte, il Movimento 20 febbraio ha manifestato nei pressi del Parlamento a Rabat.
Tre i principali partiti che si contendono il maggior numero dei seggi, il partito moderato islamico Giustizia e Sviluppo di Abdelilah Benkirane, l’Istiqlal del premier Abbas al Fassi e l’Rni del ministro delle Finanze Salaheddine Mezouar. Sul voto vigilano 4.000 osservatori marocchini e internazionali. I seggi si chiuderanno alle 19 (le 20 in Italia) e i risultati ufficiali saranno comunicati domani a mezzogiorno.
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