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Belgio: sciopero generale contro il taglio delle pensioni

Massicce adesioni in Belgio allo sciopero generale dei lavoratori del pubblico impiego che protesta oggi contro la ‘riforma’ delle pensioni in discussione in Parlamento. Trasporti, treni internazionali compresi, uffici pubblici, ospedali, scuole e tv di Stato sono fermi e il paese è bloccato soprattutto dal grande traffico sulle autostrade, dove si segnalano 150 chilometri di coda. Code provocate dallo sciopero del trasporto pubblico ma anche dal fatto che gli attivisti dei sindacati hanno sbarrato con i loro picchetti due dei principali ingressi stradali a Bruxelles, provocando il blocco della circolazione da e verso la capitale. Lo sciopero dei treni, cominciato già ieri, potrebbe però durare sino a Natale. Braccia incrociate oggi anche alle poste e nelle prigioni, dove le guardie carcerarie sono state sostituite da poliziotti.

La protesta è stata convocata dai sindacati contro il pacchetto sulle pensioni presentato dal nuovo governo di Elio Di Rupo insediatosi il 6 dicembre ma già all’opera per applicare le ‘raccomandazioni’ dell’Unione Europea. Secondo il disegno di legge, l’età per le pensioni di anzianità non cambia, resta a 65 anni, ma sale da 60 a 62 quella per le «pensioni anticipate», molto diffuse in Belgio. Le pensioni anticipate saranno così ridotte e saranno resi più duri i vincoli per potervi accedere. Inoltre il progetto prevede l’annullamento di tutti i regimi speciali oggi esistenti per numerose categorie di professionisti. Per i sindacati, l’adesione alla protesta è molto alta, tanto da poter definire lo sciopero «un grande successo».

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