Il gelo e la neve continuano a uccidere in Europa, dove sono ormai più di 300 i morti dell’emergenza maltempo cominciata una decina di giorni fa. E l’Ucraina resta il paese con il maggior tributo di vittime, ben 131 finora, in gran parte senzatetto, alcolizzati e emarginati. L’Europa centrorientale e i Balcani restano l’epicentro dell’emergenza-gelo, con decine di migliaia di persone rimaste isolate, quasi 70 mila nella sola Serbia. L’ondata eccezionale di freddo e neve tuttavia si va man mano estendo anche ad altri paesi dell’Europa occidentale, con le situazioni più difficili che si registrano in Italia, Francia Germania e Gran Bretagna, dove oggi a causa delle forti nevicate è stata annullata la metà dei voli all’aeroporto Heathrow di Londra, il più trafficato d’Europa. In UCRAINA, come hanno reso noto oggi le autorità a Kiev, sono stati finora 131 i morti assiderati, nove nelle ultime 24 ore. Con temperature che in molte regioni del paese si mantengono al di sotto dei -20, quasi 75 mila persone hanno cercato rifugio nei tremila punti di soccorso, tende riscaldate dove vengono offerti pasti caldi e bevande. Molto pesante il bilancio dei morti anche in POLONIA, dove le vittime del gelo sono state 53 negli ultimi dieci giorni, otto nelle ultime 24 ore. Da novembre sono quasi un centinaio le persone morte per ipotermia o altre cause legate al gran freddo. Le temperature in Polonia hanno registrato oggi una lieve ripresa, con le minime poco al disotto dei -20, ma l’emergenza-gelo resta in tutto il paese con forti perturbazioni nei trasporti e nell’erogazione di energia elettrica. In SERBIA, dove le vittime del freddo sono finora nove più una persona scomparsa, in serata le autorità hanno decretato lo stato di emergenza in tutto il paese, dove quasi 70 mila persone sono completamente isolate in villaggi e piccole località sperdute in tutto il paese. I soccorsi e i rifornimenti vengono effettuati con l’ausilio di elicotteri. In tutta la Serbia, a causa delle difficoltà nei trasporti legati alle nevicate incessanti e alle temperature sempre molto basse il governo ha decretato la chiusura delle scuole per tutta la prossima settimana. A Belgrado l’esercito e squadre di volontari partecipano alle operazioni di rimozione dell’enorme quantità di neve caduta negli ultimi giorni. Anche in BOSNIA-ERZEGOVINA la situazione resta di alta emergenza, con numerose importanti strade impraticabili e decine di località montane isolate. Anche qui gli elicotteri vengono utilizzati per raggiungere le popolazioni. Sarajevo è sommersa da quasi un metro di neve e la circolazione è pressochè paralizzata. In Bosnia sono finora sei le vittime del gelo. Nonostante una leggera ripresa delle temperature, salite fino a -15/-10, la situazione resta molto difficile in ROMANIA e BULGARIA, dove le vittime del gelo sono finora rispettivamente 34 e 12. In Romania solo nelle ultime 24 ore si sono registrati altri sei morti. In RUSSIA sono stati una settantina i morti dall’inizio di gennaio, in gran parte senzatetto e alcolizzati. Una quarantina di vittime complessivamente si sono avute in altri paesi dell’est Europa e dei Balcani (15 in LITUANIA, 10 in LETTONIA, sei in REP.CECA, due in CROAZIA, uno in MONTENEGRO e uno in MACEDONIA) Abbondanti nevicate hanno colpito nelle ultime ore varie regioni della GRAN BRETAGNA, dove oggi l’aeroporto londinese di Heathrow è stato costretto ad annullare quasi la metà dei 1.300 voli operati sullo scalo, il più trafficato d’Europa.
Fonte: Ansa
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