Il collettivo di hacker attivisti Anonymous si schiera contro il Gp del Bahrain e il sito ufficiale della Formula 1 va in tilt. Un comunicato di Anonymous domina l’home page di un altro sito che si occupa di motori, F1-racers.net. Gli hacker-attivisti invitano a boicottare la gara, in programma domenica, per protestare contro la violazione dei diritti civili e politici nel paese arabo dove da un anno il dittatore locale, con il sostegno dell’Arabia Saudita, ha provocato la morte di decine di manifestanti che chiedevano maggiori libertà democratiche, giustizia sociale e il riconoscimento dei diritti della maggioranza sciita.
Le autorità del Bahrain hanno intanto rafforzato le misure di sicurezza nel Paese in vista del Gran Premio di Formula uno previsto domenica, mentre gli attivisti anti-governativi hanno annunciato «tre giorni di rabbia». L’evento ha infatti offerto all’opposizione a Manama l’occasione per far sentire la propria voce, denunciando le violazioni dei diritti umani commesse dal governo centrale e chiedendo la liberazione di un’attivista in sciopero della fame in carcere da oltre 70 giorni. Mercoledì notte alcuni membri della squadra indiana sono stati costretti a fuggire quando alcune bombole di petrolio sono state lanciate contro la loro auto. La Fia, l’organismo che organizza il Gran Premio, è determinata a proseguire con la manifestazione, mentre la tappa dello scorso anno fu cancellata a causa degli scontri tra forze di sicurezza e opposizione.
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