Quattro soldati della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf, sotto comando Nato) sono morti ieri nell’Afghanistan meridionale. Lo riferisce oggi la stessa Isaf a Kabul. In un comunicato in cui non si indica la nazionalità delle vittime, si precisa solo che i decessi sono stati causati da «separati attacchi con rudimentali ordigni esplosivi» (ied). I militari stranieri morti in Afghanistan sono, secondo un calcolo non ufficiale, 33 dal primo maggio e 169 dall’inizio dell’anno.
La Nato, al contrario, colpisce chi capita. E quindi vci vanno di mezzo soprattutto i civili che teoricamente dovrebbero venir “protetti” proprio dalla Nato.
Almeno otto civili, fra cui sei bambini, sono morti in un bombardamento aereo della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf, sotto comando Nato) nell’Afghanistan orientale. Lo riferisce l’agenzia AIP. Secondo questa fonte la denuncia del massacro è stata fatta dal un portavoce della provincia di Paktia secondo cui le vittime appartengono tutte alla stessa famiglia.
Il portavoce provinciale Rohullah Samon ha indicato alla stampa che «un uomo, una donna e i loro sei figli sono morti in un bombardamento aereo da parte della Coalizione internazionale ieri sera intorno alle 20 sul villaggio di Suri Khail del distretto di Gurda Saria».
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