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Bahrein: condannati medici che curarono manifestanti

Sono state confermate dalla Corte di Cassazione le condanne da un mese a cinque anni di reclusione nei confronti di nove tra medici e infermieri accusati di “sovversione” per aver curato manifesntanti feriti durante le dimostrazioni del febbraio 2011. La sentenza, molto attesa dall’opinione pubblica del paese, rischia di innescare una nuova ondata di proteste poiché giunge in un clima di tensione rinfocolata da decine di nuovi arresti tra i dimostranti e la morte di un ragazzo di appen17 anni.

Gli imputati, tutti parte dello staff medico e paramedico dell’ospedale Salmanya di Manama, erano stati arrestati e processati da una Corte militare per il loro ruolo “sovversivo” durante la sollevazione popolare contro la famglia regnante al Khalifa. Il processo di primo grado, conclusosi con condanne tra i cinque e i 15 anni di reclusione aveva sollevato accese proteste nel paese ed aspre critiche internazionali. La Corte d’appello, lo scorso giugno, aveva assolto nove dei venti medici e ridotto le pene agli altri imputati, confermati oggi dalla Corte di Cassazione.

Sulla spinta dei venti della ‘Primavera Araba’, il Bahrein si era sollevato per chiedere riforme democratiche, una maggiore equità sociale e la fine delle discriminazioni nei confronti dei cittadini di fede sciita, penalizzati in molti settori sociali ed economici. La rivolta fu repressa con violenza in poche settimane grazie all’invio di militari e mezzi blindati dall’Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti, ma i violenti focolai di protesta continuano a covare sotto la cenere segnalando tensioni lontane dall’essere allentate.

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