Sono poco più di 11,5 milioni gli ecuadoriani residenti nel paese e all’estero convocati alle urne il prossimo 17 febbraio per eleggere il presidente, i 137 membri dell’Assemblea nazionale (parlamento unicamerale) e i cinque rappresentanti al Parlamento andino: il Consiglio nazionale elettorale (Cne) ha autorizzato 11 partiti e movimenti politici a prendere parte alla sfida, su un totale di 28 che ne avevano fatto richiesta.
Secondo un sondaggio condotto da ‘Perfiles de Opinión’ e pubblicato da ‘El Ciudadano’, quotidiano della presidenza, il capo dello Stato uscente Rafael Correa guida le intenzioni di voto con il 61,7%. Correa, tuttavia, non ha ancora ufficializzato la sua candidatura, limitandosi ad affermare che esistono “alte probabilità” che il suo movimento Alianza País lo scelga in occasione del suo congresso in programma a novembre.
Il sondaggio colloca al secondo posto l’ex banchiere Guillermo Lasso, con il 12,6% delle intenzioni di voto, seguito dall’ex presidente Lucio Gutiérrez, con il 3,6 %; all’ex ministro e già alleato di Correa Alberto Acosta viene assegnato appena il 2,6% delle preferenze mentre al momento risulta ultimo il magnate del settore bananiero e già candidato alla corsa per la massima carica del paese Álvaro Noboa, con il 1,8 %.
Il voto in Ecuador è obbligatorio per i cittadini che hanno compiuto 18 anni e per i detenuti in attesa di giudizio; è facoltativo per i cittadini compresi tra i 16 e i 18 anni e quelli sopra i 65 anni, i residenti all’estero, i membri della polizia e delle forze armate, i disabili, gli analfabeti e gli stranieri che risiedano nel paese andino da almeno cinque anni.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa