Dopo quasi venti anni dall’ultimo attentato di questo tipo, un agente della polizia penitenziaria è stato ucciso in un agguato realizzato in autostrada, nell’Irlanda del Nord sotto dominio britannico.
L’attentato, attribuito dagli investigatori ai gruppi armati repubblicani nordirlandesi recentemente ricostituitisi, é avvenuto mentre il poliziotto si stava recando al lavoro nel carcere di massima sicurezza di Lisburn, a sud di Belfast. Contro l’auto dell’agente, fatta andare fuori strada, sono stati esplosi numerosi colpi di arma da fuoco. L’agente era entrato in servizio circa 30 anni fa, nei primi anni ’80, nel periodo in cui dieci detenuti dell’Esercito Repubblicano Irlandese (Ira) morirono in seguito a uno sciopero della fame nel carcere di Maze, a Belfast, per ottenere da Londra il riconoscimento dello status di prigionieri politici.
Il primo ministro nordirlandese Peter Robinson e il suo vice Martin McGuinness, un tempo comandante dell’Ira e oggi protagonista del processo di riconciliazione, hanno entrambi condannato l’attentato.
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