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Le borse soffrono la recessione e l’Obama-bis

Le Borse europee, con Wall Street in negativo, ampliano il calo. Milano è la maglia nera con il Ftse Ftse a -2,27% a 15.329 punti. Sul listino milanese sono finite anche in asta Fiat (-5,43%), che è rientrata agli scambi. Mentre restano in stop Unicredit (-4,1%), Bpm (-3,8%). A livello continentale Francoforte e Madrid cedono l’1,7%, Parigi l’1,5% e Londra l’1,2%. L’indice Stoxx 600 perde oltre un punto. Le vendite piegano, soprattutto le materie prime. In difficoltà anche le banche.
Wall Street ha già iniziato a ragionare sulle grandi sfide che ha dinnanzi a sè la Casa Bianca per sostenere la ripresa della congiuntura Usa e per mantenere sotto controllo i conti statali. In più, le stime sulla “crescita”pubblicate dalla Commissione europea sull’economia del vecchio continente hanno smorzato qualsiasi entusiasmo, mentre intanto sale anche la tensione in Grecia, nell’attesa di novità sul nuovo piano di austerity propedeutico a ottenere nuovi fondi.
Milano ha accusato la performance peggiore, penalizzata dalle parole del responsabile degli affari economici, Olli Rehn, che ha puntato l’indice sul «ritmo lento di riduzione del debito pubblico»
Sul fronte dei cambi, l’euro ha violato al ribasso la soglia di 1,28 dollari, portandosi a 1,2762 dollari (1,2814 ieri). Se l’euro-yen è pari a 101,94 (102,825), il dollaro-yen ha terminato le contrattazioni in europa a quota 79,87 (80,34). Il petrolio è scivolato del 4% portandosi a 85,30 dollari al barile.

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