I palestinesi hanno depositato presso il Consiglio di Sicurezza dell’Onu una richiesta di condannare la decisione israeliana di costruire nuove colonie, in particolare nella zona denominata E-1.
Nel documento, firmato “Stato di Palestina”, i responsabili del governo di Ramallah hanno sollecitato un’azione “immediata” del Consiglio per scongiurare la messa in atto di un progetto che, di fatto, taglierebbe in due la Cisgiordania. I palestinesi denunciano inoltre il rilancio di un progetto annunciato nel 2010, per 3600 nuovi alloggi attorno a Gerusalemme, che staccherebbe la città dal resto del Territorio palestinese e domandano che Israele sia ritenuto responsabile delle ‘”violazioni e degli ostacoli posti al processo di pace in Medio Oriente’”.
Per la prima volta, l’annuncio del premier Benjamin Netanyahu all’indomani dell’approvazione dello status ‘Stato di Palestina’ all’Assemblea Generale, ha suscitato condanne unanimi a livello internazionale. Il Segretario Generale dell’Onu Ban Ki-moon ha parlato di “colpo fatale” per la soluzione dei due Stati.
Fonti diplomatiche tuttavia, ritengono che la richiesta palestinese non abbia alcuna possibilità di essere adottata, assicurando che gli Stati Uniti non consentiranno l’approvazione di una risoluzione o una semplice dichiarazione che condanni Israele. Nel febbraio 2011 Washington pose il veto contro una risoluzione di condanna alle colonie, ritenute illegali e mai riconosciute dalla Comunità internazionale.
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