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Guatemala. Ad agosto il processo contro dittatore Rios Montt

L’ex dittatore Efraín Ríos Montt, 86 anni, al potere in Guatemala fra il 1982 e il 1983, sarà chiamato il prossimo 14 agosto al banco degli imputati insieme all’ex direttore della temuta Direzione di intelligence dell’esercito José Mauricio Rodríguez Sánchez per rispondere di genocidio e crimini contro l’umanità: così ha deciso il ‘Tribunal Primero A de Mayor Riesgo’ del Guatemala.

Il 28 gennaio il giudice Miguel Angel Gálvez ha disposto lo storico rinvio a giudizio di Ríos Montt – primo capo dello Stato a finire a processo per i crimini della guerra civile (1960-1996) – per la strage di 1771 indigeni Maya Ixiles perpetrata durante il suo governo ‘de facto’ nel dipartimento settentrionale del Quiché. Indigeni che l’esercito considerava “nemici interni” e che furono perseguiti nell’intero arco dei 36 anni del conflitto, concluso con almeno 200.000 morti accertati e migliaia di ‘desaparecidos’. I massacri nel cosiddetto ‘Triangolo Ixil’ – che comprendeva i centri di Nebaj, Chajul e San Juan Cotzal – provocarono anche lo spostamento forzato di 29.000 persone di 54 comunità, costrette a fuggire e a cercare riparo sulle montagne vivendo in condizioni disumane.

“Non ci stupirebbe se la difesa ponesse ostacoli” ha detto ai giornalisti Héctor Reyes, avvocato del Centro per l’azione legale nei diritti umani (Caldh) a fronte dell’annuncio di nuovi ricorsi da parte dei legali dell’ex dittatore, riuscito fino a oggi a sottrarsi alla legge grazie all’immunità parlamentare di cui ha smesso di beneficiare solo l’anno scorso. Anche l’attivista per i diritti umani Miguel Ángel Albizures ha espresso preoccupazione per la possibilità di un ritardo nell’avvio del processo “perché nell’arco di sei mesi la difesa avrà ampio margine di manovra”.

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