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Polonia. Walesa: “i deputati gay fuori dal parlamento”

Dura e inaccettabile campagna omofoba da parte dell’ex presidente polacco e premio Nobel per la Pace, Lech Walesa.
Rispondendo a una domanda provocatoria di un giornalista di una catena privata della tv Tvn, che gli chiedeva se i deputati gay dovessero occupare i banchi vicini al muro, nell’ultima fila degli scranni, Lech Walesa, noto per il suo cattolicesimo fervente e intollerante, ha risposto: ”Si’, vicino al muro oppure dietro”. Nella società ”in tutti i contesti, si suddivide in maniera proporzionale a seconda della rappresentativita”’, ha affermato il leader storico di Solidarnosc, sindacato che negli anni ’80 si oppose al governo comunista con il sostegno dell’occidente.
”Noi rispettiamo la maggioranza, e la democrazia. E’ la maggioranza che ha costruito la democrazia che appartiene alla maggioranza. E tutto quello che abbiamo non è altro che una minoranza che cammina sulla testa della maggioranza”, ha aggiunto l’anziano ex presidente.
”Non voglio che questa minoranza, con la quale non sono d’accordo, ma che tollero e capisco, possa manifestare per strada, facendo voltare la testa ai miei figli – ha aggiunto -. Io sono della vecchia scuola e non penso di cambiare”. Walesa si è detto certo di ”comprendere che ci sono persone diverse, con diversi orientamenti e che hanno diritto alla loro identità”, ma si è augurato che ”non cambino l’ordine stabilito da secoli”. Nel Parlamento di Varsavia siedono attualmente un deputato dichiaratamente omosessuale e una transessuale. Lo scorso gennaio la Camera bassa ha respinto tre progetti di legge che miravano ad introdurre l’unione civile tra persone dello stesso sesso.

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