Alla fine il presidente Usa, Barack Obama, ha dovuto cedere e firmare il decreto che fa scattare, fino a settembre, i tagli automatici alla spesa per 85 miliardi di dollari, come previsto dall’accordo per l’aumento del tetto del debito del 2011. Per Obama i tagli sono “stupidi e non necessari”, e avranno “un effetto domino che ci costerà 750.000 posti di lavoro”.
Standard & Poor’s ha comunque stemperato i timori di una brusca frenata: i tagli avranno un impatto limitato sull’economia a condizione che non si prolunghino nel tempo. Standard & Poor’s infatti ritiene che saranno sostituti nel secondo trimestre da un piano di lungo termine.
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