Il numero di cittadini statunitensi che vivono al di sotto della soglia di povertà è cresciuto negli ultimi anni, tanto da raggiungere i livelli della metà degli anni ’60.
A riportare i dati è il quotidiano USA Daily Mail, che sottolinea: il 20% dei bambini vive in famiglie povere, secondo i dati forniti dallo U.S. Census Bureau, l’Ufficio del censimento statunitense. I tagli automatici alla spesa di 85 miliardi di dollari, scattati il primo marzo per l’incapacità di repubblicani e democratici di trovare un accordo in Congresso hanno o avranno ripercussioni dirette su 50 milioni di americani in difficoltà, riducendo le loro possibilità di trovare lavoro e migliorare o anche solo mantenere le attuali condizioni di vita. Secondo il Bureau, un livello simile di povertà era presente durante la presidenza di Lyndon Johnson, che lanciò la sua ‘War on Poverty’, la guerra alla povertà. Ora, con l’inizio del secondo mandato di Barack Obama, quasi 50 milioni di statunitensi – cioè uno su sei – vive sotto la soglia di povertà. La statistica è stata realizzata considerando povera una famiglia composta da quattro persone con un reddito complessivo inferiore ai 23.021 dollari all’anno.
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