Menu

Colombia: tornano a contadini terre rubate da paramilitari

“Voi che avete sofferto la violenza come nessuno capite il significato di togliere queste terre al clan Castaño”. Sotto un sole torrido il presidente Juan Manuel Santos si è rivolto così a 400 ‘campesinos’ del dipartimento di Córdoba, già roccaforte degli squadroni della morte di estrema destra, restituendo loro le terre della fattoria Santa Paula di cui alla fine degli anni ‘90 si impossessarono con la forza i temuti fratelli Castaño, Carlos, Fidel e Vicente, fondatori delle Autodifese unite della Colombia (Auc).

Si tratta di 272 ettari di terra fertile di cui beneficeranno 60 famiglie di contadini di Montería, 500 km a nord di Bogotá, che riceveranno anche un sussidio di 30 milioni di pesos (circa 15.000 euro) per promuovere programmi di produzione e altri 15.000 (circa 7000 euro) come contribuito per la loro sussistenza.

La restituzione delle terre confiscate ai capi storici dei paramilitari colombiani, possibile grazie a un’ambiziosa legge promulgata lo scorso anno, non è stata esente da ulteriori violenze. Appena due giorni fa nello stesso dipartimento di Córdoba è stato ucciso uno dei dirigenti contadini impegnati in prima persona nel processo di riassegnazione dei lotti sottratti dai gruppi armati, Ever Antonio Cordero; si è trattato del secondo omicidio di un ‘campesino’ nel giro di appena due settimane.

Secondo fonti ufficiali, a partire dal 1990 i fratelli Castaño comprarono terre in tutta la regione di Córdoba per iniziare una presunta ‘riforma agraria’: dopo aver accumulato diversi lotti ne donarono 120 alla fattoria Santa Paula come contributo attraverso la Fondazione per la pace di Córdoba (Funpazcor), rivelatasi poi strumento per il riciclaggio di denaro proveniente da attività criminali. In seguito i Castaño imposero ai ‘campesinos’ di Santa Paula di cedere loro parte dei guadagni con pressioni sempre crescenti fino a decretarne l’espulsione dalla proprietà. In tutta la Colombia si stima che siano almeno 3 milioni e 700.000 le persone costrette a lasciare le proprie case dietro minaccia dei gruppi armati nell’arco di quasi mezzo secolo di conflitto interno.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *