Giovedi 11 luglio, la Central Unitaria de Trabajadores (CUT) del Cile ha convocato uno sciopero generale nazionale che intende fermare tutto il paese, chiamando alla mobilitazione nelle strade lavoratori, studenti, disoccupati, contadini ed indigeni.
La CUT ha deciso di promuovere questa mobilitazione per protestare contro la politica economica e sociale del governo di destra, che per quattro anni ha chiuso la porta al dialogo e alle riforme, inasprendo il conflitto sociale con misure repressive e discriminatorie. A Novembre in Cile ci saranno nuove elezioni.
La piattaforma della CUT si articola intorno a tre rivendicazioni: la riforma legislativa del sistema del lavoro, l’eliminazione del sistema pensionistico privato, la riforma fiscale. A queste riforme si aggiunge il riconoscimento del salario minimo, agganciato al costo della vita e da applicarsi in ogni settore ed angolo del paese.
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