Riunito in sessione straordinaria a Washington, il Consiglio permanente dell’Organizzazione degli Stati americani (Osa) ha approvato una risoluzione che “condanna” il comportamento di Francia, Portogallo, Italia e Spagna nei confronti del presidente Evo Morales: il suo aereo, in viaggio da Mosca a La Paz, era stato costretto la settimana scorsa a restare a terra per 14 ore a Vienna con divieto di sorvolo e atterraggio nei paesi menzionati, per il sospetto che a bordo vi si fosse rifugiato l’ex analista della Cia Edward Snowden, ricercato dagli Stati Uniti.
Il Consiglio ha accolto una risoluzione presentata da Bolivia, Ecuador, Nicaragua e Venezuela, modificata più volte nel corso della sessione, ma che nella versione finale ha mantenuto una “condanna” esplicita a carico dei quattro paesi europei. Si sono opposti, ovviamente, gli stessi Stati Uniti e il Canada, sostenendo che le circostanze dell’incidente diplomatico non sono ancora state chiarite e che la vicenda dovrebbe essere trattata al livello bilaterale tra la Bolivia e i paesi europei interessati.
Il testo condanna “le azioni che violano le norme e i principi basilari del diritto internazionale come l’inviolabilità dei capi di Stato” e include un “fermo appello ai governo di Francia, Portogallo, Italia e Spagna affinché forniscano le spiegazioni necessarie sui fatti occorsi con il presidente dello Stato Plurinazionale della Bolivia, Evo Morales Ayma, così come le relative scuse”.
Il governo di La Paz – ha sottolineato l’ambasciatore all’Osa, Diego Pary – “continuerà a lottare per la dignità e la giustizia dei boliviani”.
Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, ha nel frattempo ricevuto l’ambasciatore boliviano al Palazzo di Vetro, Sacha Llorenti, affermando che “comprende le preoccupazioni che gli sono state trasmesse per questo sfortunato incidente” secondo un suo portavoce. Ban si è detto “sollevato” per il fatto che quanto accaduto non abbia avuto conseguenze sulla sicurezza personale di Morales evidenziando la necessità che episodi simili non si ripetano.
“Un capo di Stato e il suo aereo godono di immunità” ha aggiunto il portavoce.
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