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Argentina: Perez Esquivel contesta nuovo capo esercito

“Risulta allarmante che questo generale sia accusato di aver preso parte alla repressione dell’Operazione Indipendenza iniziata nel 1975, di aver fatto parte del Battaglione 601 dell’Intelligence dell’esercito durante la dittatura militare e di aver agito a favore dei ‘carapintadas’ (militari insorti, ndr) durante la loro sollevazione”, avvenuta fra il 1987 e il 1990: così il Premio Nobel per la Pace 1980 Adolfo Pérez Esquivel, Nobel de la Paz 1980, si rivolge in una lettera al governo, in merito alla nomina del nuovo comandante in capo dell’esercito, Cesar Milani.

Il presidente dell’organizzazione latinoamericana per i diritti umani Serpaj (Servicio Paz y Justicia) chiede che si indaghi sul ruolo di Milani “prima, durante e dopo” l’ultima dittatura (1976-1983), ripercorrendo parte della sua biografia e dicendosi particolarmente turbato dalla sua specializzazione in intelligence.

“Se la presidente (Cristina Fernández), come ha dichiarato, sente la necessità di colmare la breccia tra le forze armate e la società, i vertici di questa istituzione dovrebbero avere fedine impeccabili che critichino il loro impegno per la democrazia e la difesa dei diritti umani” ha sottolineato Pérez Esquivel.

Anche dall’opposizione si erano levate di recente critiche alla nomina di Milani, subentrato al generale Luis Alberto Pozzi.

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