Sono 20 i bambini morti nelle ultime ore a causa di una grave intossicazione alimentare che ha colpito gli alunni di una scuola elementare dello stato indiano del Bihar. Altri 27 degli 80 alunni sopravvissuti e sottoposti a cure mediche, tutti tra gli 8 e i 12 anni d’età, sono stati trasferiti in gravi condizioni in un ospedale della capitale dello stato, Patna. Anche la cuoca della scuola, quella che ha preparato – ma anche consumato – i pasti distribuiti ai bambini, riporta gravi sintomi di avvelenamento.
I bambini si sono sentiti male dopo avere consumato il loro pranzo di riso e legumi preparato nell’istituto scolastico situato nel villaggio di Masrakh, nel distretto di Saran. La tragedia di Saran ha scatenato immediatamente dure reazioni da parte della popolazione locale di umili condizioni. Le autorità scolastiche hanno promesso di indennizzare con 200mila rupie (circa 2500 euro) ciascuna le famiglie delle vittime, ma la protesta pretende le dimissioni dei vertici dell’amministrazione scolastica e anche quelli politici del Bihar.
Da ieri, il distretto è interessato da una serrata dichiarata dai due partiti di ispirazione induista e nazionalista Rashtriya Janata Dal e Bharatiya Janata, ma anche da episodi di violenza. Scontri si sono registrati anche nel confinante distretto di Chapra, dove un autobus è stato incendiato e diverse strutture pubbliche sono state danneggiate.
A scatenare la rabbia della popolazione è la convinzione che quanto successo ai giovani studenti non sia solo frutto di fatalità, ma anche di corruzione e disinteresse. Per molti studenti provenienti da famiglie umili il pasto di mezzogiorno fornito dalle scuole rappresenta l’unico vero pasto della giornata. Troppo spesso, infatti, denunciano i media indiani, i responsabili o gli operatori delle mense scolastiche rendono inefficaci le indicazioni delle autorità in tema di igiene, qualità e preparazione dei pasti. Nella scuola colpita ieri dall’intossicazione, già in passato le famiglie avevano lamentato la presenza nel cibo di insetti. Ieri però a colpire è stato probabilmente un antiparassitario presente in dosi massicce in uno degli alimenti.
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