Israele irrompe nella polveriera del Sinai egiziano, dove cinque ”militanti islamici” sono stati uccisi nel pomeriggio di ieri nei pressi del confine, mentre secondo Tel Aviv si apprestavano a lanciare razzi proprio verso lo “Stato ebraico”. Poco chiara al momento la dinamica: fonti anonime della sicurezza egiziana, citate dall’agenzia palestinese Maan, dal giornale Haaretz e da altri media, riferiscono di un intervento dell’aviazione israeliana che si sarebbe probabilmente servita di un velivolo teleguidato (drone), per sferrare l’attacco ”in accordo con le autorità egiziane”. Mentre il portavoce militare israeliano si è limitato a far sapere che l’esercito non intende commentare l’evento, senza confermare, ma neppure smentire alcunché, anche se altre fonti non escludono un intervento condotto direttamente da elicotteri egiziani. Fatto sta che l’episodio di ieri s’intreccia inevitabilmente con la crescente situazione di conflitto e caos della penisola a ridosso di Israele, divenuta in questi ultimi tempi una vera e propria retrovia del jihadismo, sullo sfondo della tensione complessiva che investe l’Egitto dopo la destituzione di Morsi da parte dell’esercito. L’allarme era già salito ieri in zona rossa quando Israele ha chiuso per alcune ore l’aeroporto di Eilat, città turistica costiera a pochi chilometri dal confine con l’Egitto. Decisione presa – ha rivelato oggi la Mann citando fonti della sicurezza egiziana – sulla base d’informazioni dell’intelligence del Cairo tutt’altro che rassicuranti. Una ”misura precauzionale” ma resa necessaria da ”una valutazione della situazione” (per usare le parole dei comunicati ufficiali di Tsahal) legata a serie minacce di attacco. Stando a notizie fatte trapelare nelle stanze dell’intelligence israeliana dai colleghi 007 del Cairo, sembra infatti che ”terroristi salafiti” avrebbero ordito un piano per ”colpire Israele con lanciamissili a spalla (tipo Stinger). Armi facili da trasportare ma capaci – con ”una gittata di 70 chilometri” – di penetrare in pochi secondi nello spazio aereo sopra Eilat. O anche oltre.
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