Contrabbando di droga e appropriazione indebita di fondi pubblici: sono alcune delle accuse all’origine dell’arresto di Luis Cutipa, capo dell’ente di Stato incaricato di monitorare la produzione di foglie di coca in Bolivia.
Secondo gli inquirenti di La Paz, il dirigente avrebbe venduto a narcotrafficanti 45 tonnellate di foglie di coca sequestrate in precedenti operazioni anti-droga. Tra i reati contestati figura anche la sottrazione di fondi derivanti dall’acquisto da parte dei contadini di licenze per la produzione di foglie di coca. Una fonte di proventi, questa, sempre più rilevante per l’erario. Dopo la decisione del presidente Evo Morales di espellere dalla Bolivia i responsabili dell’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (Usaid) e la conseguente perdita di finanziamenti per lo Stato, il costo di una licenza è aumentato dall’equivalente di 64 a 125 euro e ha assicurato un gettito extra di almeno 368.000 euro.
La Bolivia è il terzo produttore mondiale di cocaina dopo la Colombia e il Perù. Il governo conduce regolarmente campagne di contrasto al narcotraffico, ma considera legale la pratica ancestrale della masticazione delle foglie di coca.
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