Il governo del Sudafrica sta cercando di porre fine a uno sciopero dei minatori della regione del Rustenburg che ormai da diversi giorni sta bloccando l’attività delle miniere di platino di proprietà delle maggiori multinazionali straniere.
Il Sudafrica custodisce circa l’80% delle riserve mondiali di platino e lo sciopero potrebbe mettere a rischio il 70% della produzione globale.
Secondo l’agenzia di stampa statale Sapa, il ministro del Lavoro Mildred Oliphant e il titolare delle Risorse naturali Susan Shabangu hanno incontrato i rappresentanti delle multinazionali e del sindacato promotore della protesta nel quadro di un negoziato promosso dalla Commissione per la conciliazione, la mediazione e l’arbitrato.
Lo sciopero è stato promosso dall’Association of Mineworkers and Construction Union (Amcu), un sindacato emergente entrato in conflitto con sigle vicine al governo dell’African National Congress (Anc). Le miniere interessate dall’agitazione appartengono ad Anglo American Platinum, Impala e Lonmin. I promotori dello sciopero chiedono aumenti di salario superiori al 100%, fino a 12.500 rand al mese, circa 850 euro.
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