Sono esattamente 4173 i militari coinvolti nello scandalo dei ‘falsi positivi’, i civili uccisi e presentati all’opinione pubblica camuffati da guerriglieri morti in combattimento: lo ha riferito l’Unità dei diritti umani dell’esercito della Colombia, organismo incaricato di controllare “eccessi e abusi dei soldati”.
Del totale, 1784 sono in attesa di giudizio e 2088 sono in carcere; circa 400 sono ufficiali. L’Unità ha precisato che sono sotto inchiesta anche oltre un centinaio di uomini della Marina e 26 agenti della polizia nazionale. Anche il ministero della Difesa ha comunicato che sta conducendo 443 indagini interne che hanno già portato alla conferma di altri casi di abusi.
L’avvocato delle vittime delle esecuzioni arbitrarie dell’esercito Luis Guillermo Pérez ha peraltro denunciato formalmente il generale Leonardo Barrero alla Corte penale internazionale (Cpi) per i ‘falsi positivi’. Barrero, fino a pochi giorni fa comandante generale delle Forze Militari della Colombia, è anche coinvolto nell’ultimo scandalo per corruzione che ha travolto l’esercito, da cui è derivata anche la sua destituzione. Pérez ha chiesto inoltre alla Procura generale di agire con fermezza contro la rete di corruzione emersa domenica scorsa dalle denunce del settimanale Semana e provvedere a congelare i beni degli indagati per poterli destinare ai risarcimenti per le vittime dei ‘falsi positivi’.
L’intreccio fra i due scandali è emerso da registrazioni audio in possesso della ‘commissione per le accuse’ del Congresso, un centinaio di ore di colloqui in cui il colonnello Robinson González del Río, agli arresti per i ‘falsi positivi’, allaccia contatti con alti ufficiali per assegnare contratti milionari a diverse unità dell’esercito, organizzando anche il pagamento di tangenti per mantenere il silenzio sulla vicenda. Negli audio, risalenti al 2012-2013, González del Río tratta con una dozzina di alti ufficiali definiti intermediari o ‘padrini’, parlando anche di ‘mazzette’ fino al 50%.
Le registrazioni fanno parte di un’altra inchiesta, quella per “prevaricazione” a carico dell’ex giudice del Consiglio superiore della magistratura, Henry Villarraga, che avrebbe favorito González del Río affinché il suo incartamento relativo ai ‘falsi positivi’ passasse da un tribunale ordinario a uno militare.
Fonte: Misna
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