Negli Stati Uniti, i dipendenti dei fast food manifestano da un anno e mezzo per avere salari dignitosi. Ora, la protesta si allarga a livello internazionale: il 15 maggio è in programma uno sciopero dei lavoratori delle catene più importanti in più di trenta Paesi.
Riuniti per la prima volta in un unico sindacato internazionale, l’International Union of Food, Agricultural, Hotel, Restaurant, Catering, Tobacco and Allied Workers’ Associations (Uita), i dipendenti dei fast food si sono accordati per lanciare il loro movimento con una giornata di protesta in 150 città americane e in altri 33 Paesi, tra cui Giappone, Brasile, Marocco e Italia. Ad annunciarlo sono stati i responsabili del movimento, riuniti a New York.
“I lavoratori di decine di Paesi in tutti i continenti hanno annunciato l’ingresso nel movimento per salari più alti e migliori condizioni di lavoro nei ristoranti come McDonald’s, Burger King, Wendy’s e Kfc” hanno reso noto gli organizzatori del movimento in un comunicato. Un gruppo di 70 manifestanti di diversi Paesi si è riunito davanti a un ristorante di McDonald’s, ieri a Manhattan, in occasione dell’annuncio.
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