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Catania. Studenti bloccano McDonald’s che sfrutta l'”alternanza”

Oggi migliaia di studenti e studentesse sono scesi in piazza contro l’Alternanza Scuola – Lavoro. “Da ormai due anni la legge 107, la Buona Scuola, promossa dal governo Renzi, sta azzerando i diritti fondamentali degli studenti, partendo dalla promozione di un piano formativo assolutamente scadente, per arrivare all’assurda proposta di riduzione degli anni scolastici per istituti e licei” dichiara la piattaforma Studenti Catanesi, che continua:”In particolare l’alternanza scuola-lavoro, il progetto pilota della Buona Scuola, si è rivelato, come già sostenevamo da tempo, l’ennesima frontiera dello sfruttamento: studenti che lavorano gratis per grosse aziende e multinazionali senza alcuna attinenza col percorso di studi o semplicemente la volontà degli studenti”.

A metà del percorso il corteo ha bloccato l’ingresso del McDonald, simbolo ed effettivo esecutore dello sfruttamento giovanile: molti sono stati infatti gli studenti mandati negli ultimi mesi a lavorare dietro i banconi del colosso del fast food senza che vedessero l’ombra di un centesimo. “E’ arrivata l’ora di mettere la parola fine a questa farsa, non abbiamo la minima intenzione di vivere una vita da sfruttati” dichiara la piattaforma studentesca.

Prima dello scioglimento del corteo gli studenti rilanciano un appuntamento per il 27 Ottobre: la passerella della ministra Fedeli all’università di Catania. Prevista per quella data una contestazione.

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Nel frattempo gli studenti universitari entrano al Rettorato per chiede un incontro con il Rettore.

Mentre dal microfono del corteo degli studenti si annunciava la contestazione alla Fedeli, Lara Torrisi dichiara: «In circa venti del “Coordinamento Universitario” si sono presentati sotto la porta del rettore, per chiedere che al più presto si possa organizzare un incontro con noi studenti e studentesse.»

«Esistono una serie di priorità che interessano noi studenti e studentesse: la carenza di spazi dove poter studiare e socializzare, dove poter usufruire di laboratori e servizi. Abbiamo lanciato una raccolta firme ed in solo due giorni, ieri e Mercoledì, sono state raccolte più di 100 firme, che chiederà al rettore di mettere a disposizione degli studenti i luoghi sotto utilizzati, o addirittura chiusi.»

«Inoltre durante l’assemblea d’Ateneo autoconvocata del 21 settembre, i docenti appartenenti al CUdA (Coordinamento Unico d’Ateneo) hanno lanciato una proposta meritevole: investire i soldi risparmiati dallo sciopero degli esami per l’erogazione di borse di studio a studenti idonei ma non assegnatari. Circa il 30% dei docenti dell’Ateneo di Catania hanno aderito allo sciopero, e ci pare opportuno che il rettore dia una risposta immediata, visto e considerato che sono già uscite le prime graduatorie con i partecipanti e che a breve usciranno le liste degli assegnatari delle borse di studio.»

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