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Ucraina: verso uno scambio di prigionieri

La prima riunione del gruppo di contatto sulla crisi ucraina, scoltasi ieri a Minsk sotto l’egida Osce, si è chiusa con l’impegno all’immediato rilascio di “un cospicuo” numero di ostaggi come primo passo verso una tregua in Ucraina dell’Est. Il gruppo, che riunisce i rappresentanti di Kiev, quelli di Mosca e i mediatori dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, si è incontrato ieri nella capitale bielorussa con la partecipazione di rappresentanti delle milizie popolari dell’Ucraina Orientale.

“I partecipanti hanno discusso la situazione degli ostaggi e di altre persone detenute nell’ambito del conflitto. Come primo passo, si sono impegnate all’immediato rilascio di una cospicuo numero di persone private delle libertà” si legge in una nota del gruppo pubblicata sul sito dell’Osce. Secondo l’ex presidente ucraino Leonid Kuchma, che rappresenta Kiev al tavolo negoziale “venti persone verranno liberate nel prossimo futuro”.
“Abbiamo anche promesso che gli effetti personali di tutte le persone uccise nello schianto del Boeing verranno riconsegnati” ha detto Kuchma a Interfax. La nota del gruppo conferma l’impegno a “garantire accesso sicuro agli investigatori internazionali finchè le attività investigative sul luogo non verranno completate. Il gruppo di contatto ha anche sottolineato la necessità urgente di una piena messa in atto di questo impegno”.
Tra gli altri passi verso la tregua in Ucraina dell’Est la creazione di un sistema di monitoraggio e verifica del cassate il fuoco supportato dall’Osce oltra a “controlli e verifiche efficaci sul confine tra Ucraine e Federazione russa”, si legge nel comunicato.
Oggi è prevista una nuova riunione a livello di esperti del gruppo, mentre un incontro con i rappresentanti delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk dovrebbe tenersi la prossima settimana. Ma sul terreno i combattimenti proseguono senza sosta e anche nelle ultime ore le vittime, da entrambe le parti, sono state decine.   

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