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Argentina: Estela Carlotto ritrova il nipote desaparecido durante la dittatura

Dopo decenni di ricerche ininterrotte, alla fine per la presidente delle Nonne di Plaza de Mayo, Estela Carlotto, è arrivata la gioia più grande con il ritrovamento di Ignacio Hurban, 36 anni, che in realtà è Guido Carlotto, il figlio di sua figlia Laura, sequestrata nel novembre 1977 dagli agenti dell’ultima dittatura militare argentina (1976-1983).
Guido diventa così il 111° nipote ritrovato delle ‘Abuelas’. La madre lo partorì durante la prigionia, nel centro clandestino ‘La Cacha’, il 26 giugno 1978, prima di essere assassinata in strada il 25 agosto successivo e il suo corpo restituito alla famiglia. Esami necroscopici successivi dimostrarono che era stata giustiziata in modo brutale, ma che il figlio era nato sano.
Il neonato fu battezzato Guido, come suo nonno. Ed è stato Guido stesso, oggi sposato, di professione musicista e da tempo vicino alle ‘Abuelas’, residente a Olavarría, a presentarsi volontariamente per la prova del Dna, per fugare i dubbi sorti sulla sua vera identità. I test hanno dimostrato la parentela e la giudice federale María Servini de Cubríaha ha potuto dare con certezza la notizia a Estela Carlotto: “Si è emozionata tanto” ha detto il magistrato che ha seguito in passato anche del dossier sulla morte di Laura Carlotto.
La lotta di Estela Carlotto è cominciata con le tradizionali marce circolari organizzate a Plaza de Mayo a partire dal 1977 per avere notizie di dove fossero finiti i loro figli e nipoti arrestati segretamente dagli apparati repressivi della dittatura di estrema destra, indossando in testa il fazzoletto bianco che sarebbe diventato il loro simbolo, fatto inizialmente con la stoffa dei pannolini usati per i neonati.
Nel 2011, Estela Carlotto scrisse a Guido una lettera. Ecco un passaggio: “Caro nipote. Cosa non darei affinché ti materializzassi nelle stesse strade in cui ti cerco da sempre. Cosa non darei per poterti dare questo amore che mi soffoca per averlo conservato per tanti anni. Spero in questo giorno, con la certezza delle mie convinzioni, sapendo che, oltre che alla felicità dell’incontro con i tuoi genitori, Laura e Chiquito, e tuo nonno Guido dal cielo, ci stringerà l’abbraccio che non ci separerà mai”.

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